All’apice del successo tra gli anni cinquanta e sessanta fu coprotagonista de I cannoni di Navarone, ma soprattutto recitò assieme ad Anthony Quinn e Alan Bates in Zorba il Greco, vincitore di tre Oscar e autentica sorpresa low budget della 20th Century Fox nel 1964 con un incasso mondiale da capogiro
Addio Irene Papas. Una delle attrici greche più celebri di tutti i tempi è morta all’età di 96 anni. La Papas soffriva di Alzheimer dal 2013 è si era ritirata dalle scene dal 2003 dopo oltre cinquant’anni di carriera tra cinema greco e hollywoodiano. All’apice del successo tra gli anni cinquanta e sessanta fu coprotagonista de I cannoni di Navarone, ma soprattutto recitò assieme ad Anthony Quinn e Alan Bates in Zorba il Greco, vincitore di tre Oscar e autentica sorpresa low budget della 20th Century Fox nel 1964 con un incasso mondiale da capogiro. Papas era nata in Grecia nel 1926 ed era cresciuta in un piccolo villaggio vicino a Corinto. Sua madre era un’insegnante e suo padre insegnava teatro classico. L’attrice aveva raccontato in diverse interviste che fin da piccola era affascinata dalla recitazione e recitava da bambina mentre gli altri bambini preferivano giocare. A 7 anni i genitori si trasferirono ad Atene e lì a 15 anni la Papas si iscrisse alla Royal School of Dramatic Art di Atene anche se per tutta la vita qualunque “metodo” imposto le andò stretto. Sul finire degli anni quaranta si immerge con successo nella recitazione dei classi greci oltre a Shakespeare, Ibsen e Dostoevskij. Nel 1952 è protagonista di Dead City di Frixos Iliasis, film che viene mostrato al Festival di Cannes e che diventa – anche grazie alla frequentazione dello yacht dell’Aga Khan, trampolino di lancio sia a livello di media nazionali che internazionali. Papas diventa attrice da copertina di riviste e tv, firma un contratto con l’italiana Lux Film che distribuirà diversi simil peplum e in riletture cinematografiche delle tragedie greche interpretandone le protagoniste classiche come Antigone, Electra e Ifigenia. Hollywood ne intuisce le capacità drammatiche e coinvolge la Papas in una grossa produzione, il film di guerra I cannoni di Navarone (1961) e, appunto, nel ’64 Zorba il Greco. La Papas ha spiegato più volte che il suo compenso fu irrisorio – poco più di 10mila dollari – e che dopo quel film faticò per almeno un paio d’anni a tornare su un set. Ma è proprio tra il ’66 e il ’67 che l’attrice greca raggiunge forse il suo apice performativo: recita in A ciascuno il suo di Elio Petri (che va a Cannes); è splendida protagonista dell’Odissea, la mini serie Rai, in cui interpreta Penelope; è coprotagonista di The brotherhood di Martin Ritt con Kirk Douglas; infine, siamo nel 1969, è la protagonista femminile nel cast tutto al maschile (Perrin, Trintignant, Montand) di Z – L’orgia del potere, il clamoroso thriller politico diretto dal connazionale Costa Gavras. Papas, tra l’altro, fu fiera e tenace oppositrice della dittatura dei colonnelli in Grecia che definì il “quarto Reich” e che la allontanò esiliata dalla propria patria dal 1967 al 1974. Tanti film interpretati tra gli anni settanta e ottanta – tra questi ricordiamo Cristo si è fermato a Eboli di Rosi e Leone del deserto dove incontra nuovamente sul set Anthony Quinn. Anche se la carriera trionfante dei sessanta va a spegnersi nel buen ritiro nei pressi di Corinto, dove Papas finirà i suoi giorni. Da ricordare anche che nella sua vita sentimentale, l’affascinante Papas si sposò in giovanissima età con il regista Alkis Papas da cui divorziò dopo quattro anni, poi nel ’54 incontrò Marlon Brando con cui, lei stessa ha sempre raccontato, ebbe un intenso seppur breve flirt: “Da allora non ho mai amato un uomo come amavo Marlon. Era la grande passione della mia vita, in assoluto l’uomo a cui tenevo di più e anche quello che stimavo di più, due cose che in genere sono difficili da conciliare”. Papas si risposò nel 1957 con il produttore cinematografico José Kohn anche se poi il matrimonio venne annullato.