A Napoli in questi giorni è in corso la selezione per 500 posti di operatore ecologico con l’Azienda di Igiene Ambientale. Per il cosiddetto ‘posto fisso’ si sono candidate 26.114 persone di cui circa la metà sono diplomati. Ma il dato che ha sorpreso maggiormente è il numero di laureati per il posto da spazzino, 1200. “Io sono laureata ma mi sto mettendo comunque in gioco – ci dice una dei candidati – perché non c’è alternativa se si vuole restare nelle propria città e nel proprio Paese e il fatto che ci siano così tanti laureati deve far riflettere sulla condizione in cui siamo”. Fuori alla mostra d’Oltremare abbiamo incontrato un melting pot sociale che va dai laureati ai disoccupati, dai diplomati ai liberi professionisti. Abbiamo raccolto le loro sensazioni e le loro perplessità sulla presenza di domande poco inerenti alla professione che si è chiamati a svolgere. “A me hanno chiesto il nome di una cantante degli anni ’60, poi c’erano domande sportive, quesiti di geografia – ci racconta un candidato appena terminato il concorso – mi aspettavo sinceramente meno quesiti di cultura generale e più quesiti relativi al lavoro di operatore ecologico, come igiene ambientale e sicurezza sul lavoro, invece la maggior parte delle domande non c’entrava nulla, spero non sia solo un bluff questo concorso”. I test si svolgeranno fino al 30 settembre. Tra i candidati, oltre ai laureati, 10.445 hanno un diploma di scuola media superiore (anche se il bando richiede la sola licenza media), inoltre il 10% dei concorrenti ha un’età superiore ai 50 anni. “Vedere tutte queste persone di diverse età avvilisce un po’ – ci dice uno dei partecipanti – se per 500 posti da spazzino si sono presentati in 26 mila, significa che c’è tanta gente che si muore di fame”.
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