Sono ritenuti al vertice dell’associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale e all’emissione di fatture per operazioni inesistenti che ha coinvolto 77 persone iscritte nel registro degli indagati, 22 delle quali arrestate dalla guardia di finanza e dai carabinieri di Brescia
Tagli da 20, da 50 e da 100 euro, tutti impacchettati nel nastro adesivo e sepolti sotto un prato ben curato. I cash dog della guardia di finanza hanno fiutato il tesoro nascosto e così sono stati trovati otto milioni di euro in contanti, sotterrati in un campo di proprietà dei coniugi Giuliano Rossini e Silvia Fornar, in Franciacorta, nel Bresciano. La coppia sarà interrogata oggi, mercoledì 14 settembre, dal gip di Brescia. Sono ritenuti al vertice dell’associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale e all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, che ha coinvolto 77 persone iscritte nel registro degli indagati, 22 delle quali arrestate dalla guardia di Finanza e dai carabinieri di Brescia.
Secondo le indagini, il gruppo avrebbe emesso fatture false per oltre 500 milioni di euro, evadendo 93 milioni di imposte. I due coniugi da alcuni mesi erano all’estero e si sono costituiti solo nelle scorse ore: la donna in carcere a Verziano, Brescia, mentre l’uomo a Cremona. Hanno già fornito al proprio legale le prime ammissioni e davanti al gip sono intenzionati a confessare il giro di fatture false.