“Giorgia Meloni è un prodotto del governo Draghi: non è che è cresciuta nei sondaggi perché è caduto il governo Draghi, ma perché è nato il governo Draghi”. Così, a “Dimartedì” (La7), il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, si sofferma sulla figura della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, aggiungendo: “Il punto che fa crescere la Meloni è la distruzione di una intesa tra M5s e Pd che funzionava e che si chiamava governo Conte Due. Era un governo popolare. Il centrodestra era ai minimi storici perché si era autoscreditato con le uscite di Salvini e di Meloni in tempo di pandemia”.
Travaglio continua: “Si è buttata giù quella che era l’unica alternativa al centrodestra, il che ha consentito alla Meloni, in opposizione da sola nel governo Draghi, di recuperare tutti gli anti-Draghi e successivamente tutti i pro-Draghi di destra, che stavano dentro il governo con Forza Italia e la Lega, sapendo che poi alla fine si sarebbero messi insieme. Quello – spiega – è stato un suicidio. La Meloni è stata costruita da quelli che hanno sparato a zero contro il Conte Due per un anno e mezzo, fino a buttarlo giù. Parlo di De Benedetti e dei grandi giornali che adesso improvvisamente gridano al fascismo: l’avete voluta la Meloni? Ciucciatevela. Siete voi che l’avete prodotta”.
Il direttore del Fatto commenta anche il confronto tra Meloni e Letta sul Corriere online: “L’ho visto per conciliare il sonno prima di andare a dormire. Un cloroformio misto a totale assenza di idee. Mi pare che la Meloni sia terrorizzata di vincere e faccia di tutto per camuffarsi da persona affidabile per l’establishment e i poteri costituiti, quindi il contrario di quello che dovrebbe essere una forza politica dirompente che si propone di governare per la prima volta, anche se, in realtà, rappresenta tutto il vecchio – chiosa – Tra il primo e il terzo governo Berlusconi Meloni ha praticamente tutti nelle sue liste e in quelle alleate. A parte due o tre deceduti e due o tre detenuti, c’è l’en plein: da Tremonti a Pera fino alla Casellati. Letta, invece, mi sembra già rassegnato alla sconfitta. Del resto, ha lavorato molto per perdere e credo che potrebbe veramente riuscirci”.