Si aggrava la crisi di Uniper, colosso tedesco dell’energia e primo importatore di gas russo del paese. Dopo che Mosca ha tagliato le forniture, il gruppo è costretto a reperire altrove il gas per i suoi utenti, pagando quindi prezzi altissimi e bruciando liquidità. Nei contratti vincolati infatti le maggiori spese non possono essere automaticamente traslate sui clienti. Il gruppo è controllato dalla finlandese Fortum ma Berlino è già intervenuta energicamente nei mesi scorsi per tenere a galla la società. Sinora Unipor è stata beneficiari di aiuti per 20 miliardi di euro e il governo tedesco ha già sottoscritto una quota di capitale del 30%. Ora si parla di una vera e propria nazionalizzazione, con il governo tedesco che porterebbe la sua partecipazione al di sopra del 50% e oltre. Uniper ha confermato che sono in corso discussioni. I titoli delle società coinvolte sono schizzati al rialzo sulle rispettive borse.

Pochi giorni fa anche il gruppo tedesco Vng ha annunciato di avere bisogno di aiuti. L’azienda di Lipsia, che è posseduta in maggioranza da EnBW, ha presentato la richiesta al ministero tedesco dell’Economia. Vng è il terzo importatore tedesco di gas per volume. “Al fine di evitare ulteriori danni a Vng e di garantire la capacità del gruppo di agire nel suo complesso”, l’azienda si sente costretta a presentare una domanda corrispondente, ha annunciato la compagnia. Il ministero dell’Economia sta valutando la richiesta. Situazioni simili si stanno verificando in tutta Europa. Tuttavia il pacchetto di provvedimenti contro la crisi energetica a cui lavora la Commissione Ue non include al momento alcun provvedimento per il sostegno alla liquidità delle aziende colpite dalla crisi.

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