Assumeva il Gbl da solo, per sballarsi ed eccitarsi. È questa la conclusione a cui è arrivato il giudice del tribunale di Venezia per l’uomo di mezza età residente a Sant’Erasmo, isola della laguna Veneta. Era finito a processo con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, dopo che nel dicembre 2015 aveva comprato sul sito GblEuropa due flaconi di Gbl per un totale di 295,2 grammi, cioè 430 dosi singole.
Il Gbl, gamma-buttirolattone, è un liquido utilizzato soprattutto come intermedio nella produzione di altri prodotti chimici, soprattutto gli sgrassatori di superfici, ma dal 2014 è stato inserito dal governo nella tabella delle sostanze stupefacenti. Il Gbl, infatti, può dare gli stessi effetti della droga dello stupro: l’eccitazione iniziale lascia presto spazio a spossatezza, poi stanchezza e infine oblio.
L’uomo si è difeso dicendo che si trattava di un acquisto per uso personale. Lo assumeva per ottenere effetti simili a quelli dell’alcol, da cui è dipendente, ma anche come aiuto nelle situazioni più intime. Ha spiegato come lui, restauratore di mobili antichi, aveva saputo da un amico che il Gbl, usato per lavoro sulle superfici in legno, aveva gli stessi effetti dell’alcol. L’aveva provato e ne aveva scoperto così i benefici anche sul piano sessuale. A quel punto ha iniziato a berlo con costanza, finendo più volte in coma.
L’avvocato Marta Martinetti, che lo assiste, ha sostenuto in aula che nel 2015, quando l’imputato aveva acquistato il Gbl su internet, la vendita era libera. Dal 2016 invece le maglie per il suo acquisto si sono ristrette soltanto alle partite Iva, complice anche l’inserimento del gamma-buttirolattone nella tabella governativa delle sostanze stupefacenti. Il giudice ha ritenuto come corretta la teoria della difesa e, valutando personale l’uso della sostanza, ha assolto l’uomo.