“Un tetto ai ricavi delle aziende che producono elettricità a basso costo” dalle fonti rinnovabili al nucleare. Lo propone la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, al Parlamento europeo a Strasburgo nel discorso sullo Stato dell’Unione. La nostra proposta, insieme alcontributo di solidarietà a carico dei produttori di energia da fonti fossili, “raccoglierà più di 140 miliardi di euro per gli Stati membri per attutire il colpo direttamente”. L’obiettivo, dice la presidente della Commissione Ue, è aiutare “milioni di europei hanno bisogno di sostegno”, perché nonostante “gli Stati membri hanno già investito miliardi di euro per assistere le famiglie vulnerabili” questo “non sarà sufficiente“.

“Queste aziende – prosegue – stanno realizzando ricavi che non hanno mai contabilizzato, che non si sarebbero mai nemmeno sognati. Nella nostra economia sociale di mercato, i profitti sono buoni. Ma in questi tempi è sbagliato ricevere straordinari profitti record beneficiando della guerra e sulle spalle dei consumatori. In questi tempi, i profitti devono essere condivisi e convogliati a chi ne ha più bisogno”, precisa. “Gli Stati membri possono anche utilizzare i proventi del contributo di solidarietà che abbiamo appena messo sul tavolo come proposta per le compagnie petrolifere e del gas per sostenere i produttori di fertilizzanti in Europa”, ha aggiunto.

Nel discorso è stata poi ribadita la necessità di “continuare a lavorare per abbassare i prezzi del gas“, per “garantire la nostra sicurezza di approvvigionamento e, allo stesso tempo, assicurare la nostra competitività globale”. Così fa riferimento a “una serie di misure che tengano conto della natura specifica dei nostri rapporti con i fornitori da quelli inaffidabili come la Russia a quelli affidabili come la Norvegia“. La “necessaria trasformazione” verde dell’energia in Europa “è iniziata”. “Sta accadendo nel Mare del Nord e nel Mar Baltico, dove i nostri Stati membri hanno deciso di investire massicciamente nella produzione eolica offshore. Sta accadendo in Sicilia, dove la più grande fabbrica solare d’Europa produrrà presto la nuova generazione di pannelli. E sta accadendo nel nord della Germania, dove i treni locali ora viaggiano con idrogeno verde“, ha detto la presidente della Commissione europea. Il richiamo dedicato alla Sicilia si riferisce all’impianto fotovoltaico di Enel nato nel 2010 a Catania

Ursula von der Leyen cita poi l’esempio degli operai italiani delle aziende della ceramica. “Far quadrare i conti sta diventando una fonte di ansia per milioni di imprese e famiglie. Ma anche gli europei stanno affrontando la situazione con coraggio. Gli operai delle fabbriche di ceramica dell’Italia centrale hanno deciso di spostare i loro turni di lavoro al mattino presto, per beneficiare dei prezzi più bassi dell’energia”. “Immaginate i genitori, ha continuato la presidente, che devono uscire di casa presto, quando i bambini dormono ancora, a causa di una guerra che non hanno scelto. Questo è un esempio su un milione di europei che si adattano a questa nuova realtà. Voglio che la nostra Unione prenda esempio dai suoi cittadini. Riducendo la domanda nelle ore di punta, la l’offerta durerà più a lungo e farà scendere i prezzi”.

E sulla riduzione del debito “gli Stati membri dovrebbero avere maggiore flessibilità“, sottolinea von der Leyen: “Ma ci dovrebbe essere una maggiore responsabilità sul rispetto di ciò che abbiamo concordato”, aggiunge. Parlando di riforma del Patto di stabilità spiega che “dovrebbero esserci regole più semplici che tutti possono seguire”, indicando quindi la necessità di “aprire lo spazio per investimenti strategici e dare ai mercati finanziari la fiducia di cui hanno bisogno”.

Riflessioni anche sulla Cina che oggi “controlla l’industria di trasformazione globale”. “Quasi il 90 % delle terre rare e il 60 % del litio sono lavorati in Cina. Dobbiamo quindi evitare – continua la presidente – di cadere nella stessa dipendenza del petrolio e del gas”. Così arriva anche un altro annuncio: “Una legge europea sulle materie prime critiche” e allo stesso tempo, “un fondo sovrano europeo” con cui “aumenteremo la nostra partecipazione finanziaria a importanti progetti di comune interesse europeo“, innanzitutto nell’industria. “Assicuriamoci che il futuro dell’industria sia fatto in Europa”, ha rimarcato.

Il piano NextGenerationEU “è esattamente ciò di cui l’Europa ha bisogno oggi”, sottolinea le presidente della Commissione Ue che precisa: “atteniamoci al piano” e “utilizziamo i soldi” a disposizione. La Commissione europea presenterà anche “un pacchetto di aiuti per le Pmi” che “comprenderà una proposta per un insieme unico di norme fiscali per fare affari in Europa (Befit)”. Ursula von der Leyen alla Plenaria del Parlamento europeo annuncia anche la revisione della “direttiva sui ritardi di pagamento“: “Semplicemente non è giusto che un fallimento su quattro sia dovuto a fatture non pagate in tempo”, ha sottolineato, indicando che “per milioni di aziende familiari, questa sarà un’ancora di salvezza in acque agitate”.

“Mai prima d’ora questo Parlamento ha discusso lo Stato dell’Unione mentre la guerra infuriava sul suolo europeo“, ha proseguito von derl Leyen. “La solidarietà dell’Europa nei confronti dell’Ucraina rimarrà incrollabile. Con armi. Con fondi. Con l’ospitalità per i rifugiati. E con le sanzioni più dure che il mondo abbia mai visto. Il settore finanziario della Russia è in crisi”, ha aggiunto. “Voglio essere molto chiara: le sanzioni sono destinate a rimanere. Questo è il momento di mostrare determinazione, non acquiescenza”, ha ribadito: “Putin fallirà e l’Europa prevarrà”. In tutto questo L’Ucraina entrerà “nell’area di free roaming“.

La Commissione “collaborerà con l’Ucraina per garantire un accesso senza soluzione di continuità al mercato unico. E viceversa. Il nostro mercato unico è una delle più grandi storie di successo della storia europea. È ora di renderlo un successo anche per i nostri amici ucraini”, ha aggiunto annunciando un nuovo viaggio a Kiev. Spazio anche al capitolo interferenze straniere: “Abbiamo introdotto una legislazione per controllare gli investimenti diretti esteri nelle nostre aziende per problemi di sicurezza. Se lo facciamo per la nostra economia, non dovremmo fare lo stesso per i nostri valori? Dobbiamo proteggerci meglio – incalza von de Leyen – dalle interferenze maligne. Questo è il motivo per cui presenteremo un pacchetto di Difesa della Democrazia. Porterà alla luce l’influenza straniera nascosta e finanziamenti loschi. Non permetteremo ai cavalli di Troia di nessuna autocrazia di attaccare le nostre democrazie dall’interno”, conclude.

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