I fornitori di luce e gas cercano di scaricare i maggiori costi su famiglie e imprese nonostante lo stop alle modifiche unilaterali stabilito con il decreto Aiuti bis. Federconsumatori segnala che molte società stanno disdicendo tout court il contratto in essere sostenendo di non poter più garantire le stesse condizioni. Iren preannuncia incrementi del 700% alla fine dei contratti in corso. Ecco come muoversi tra vademecum e siti che confrontano le offerte disponibili on line
Mai come in questo momento i consumatori devono stare attenti alle comunicazioni sulle bollette in arrivo dai fornitori di luce e gas. Potrebbero infatti contenere variazioni illegittime delle condizioni contrattuali oppure proposte con prezzi stratosferici per il rinnovo del contratto in scadenza. Fino ad arrivare a disdette tout court del contratto in essere. Dopo il varo a inizio agosto del decreto Aiuti bis, che blocca le modifiche unilaterali per alcuni tipi di contratto di fornitura di energia elettrica e gas fino al 30 aprile 2023, le società si stanno infatti muovendo per arginare le perdite. E le famiglie rischiano di farne le spese.
Disdetta tout court del contratto – Contattata da IlFattoQuotidiano.it, Federconsumatori segnala che molte società stiano inviando lettere ai clienti in cui il fornitore disdice tout court il contratto in essere sostenendo di non poter più garantire le stesse condizioni. Segnalazioni in questo senso sono arrivate riguardo a Enel Energia, Eni Plenitude, Edison, Dolomiti, E.on, Iren. Si tratta di una situazione ambigua, in questo caso la disdetta del contratto può essere considerata “modifica unilaterale”? “Stiamo approfondendo la questione ma secondo noi sì”, spiega Federconsumatori.
Lettere con modifiche unilaterali “illegittime” – In altri casi ci sono società che continuano a inviare lettere con il cambio tariffa, in virtù del fatto che il decreto Aiuti bis deve essere ancora convertito in legge e quindi potrebbe subire modifiche, in barba al fatto che ad oggi le misure sono comunque operative. “Nonostante l’esistenza di questa norma, parecchi consumatori ci stanno segnalando che alcuni provider stanno inviando comunicazione di una variazione nelle condizioni contrattuali anche per quei contratti protetti dalla normativa”, spiega Altroconsumo.
Cosa fare se riceviamo una di queste lettere? Innanzitutto bisogna controllare se si rientra tra i casi in cui è illegittima la modifica unilaterale: la nuova norma si applica infatti solo a coloro che hanno stipulato un contratto nel “mercato libero” a prezzo bloccato. Oppure – sottolinea Altroconsumo – per la quota fissa dei contratti sempre nel “mercato libero” con prezzo variabile, mentre la restante quota continua a cambiare secondo l’andamento del Pun (Prezzo Unico Nazionale, ossia il prezzo di riferimento all’ingrosso dell’energia elettrica che viene acquistata sul mercato della Borsa elettrica italiana) per la luce e del Psv per il gas (punto di scambio virtuale, ossia il principale punto di incontro tra domanda e offerta del mercato del gas in Italia).
“Il blocco non riguarda i contratti a prezzo variabile cioè quando la tariffa è definita usando un parametro di mercato più uno spread. In questo caso la tariffa è variabile a causa del parametro di mercato. Non si possono però modificare elementi come lo spread o commissioni fisse”, spiega Altroconsumo. In entrambi i casi, si può presentare un reclamo all’indirizzo email del fornitore di luce e gas. Infine – evidenzia l’associazione – se il provider sta imponendo una variazione illegittima o che si ritiene inaccettabile, si può sempre cambiare operatore.
Prezzi stratosferici per i contratti in scadenza – Ci sono poi i casi in cui il contratto è in scadenza e allora i fornitori inviano una comunicazione in cui annunciano rialzi stratosferici per il rinnovo. Dunque, la logica è: riverso le perdite per i contratti in essere che non posso modificare sui contratti che andrò a rinnovare. Insomma, fatta la legge trovato l’inganno. Federconsumatori Emilia-Romagna accusa ad esempio Iren di stare inviando lettere ai clienti a cui sta per scadere il contratto per applicare un incremento al kilowatt pari al 706%. “Migliaia di utenti, in particolare nelle province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, in queste ore stanno ricevendo da Iren una lettera che sta creando vero e proprio panico per via degli aumenti al costo dell’energia”, scrive l’associazione secondo cui siamo di fronte a “un tentativo di aggirare la norma”.
In effetti, Quotidiano Energia parla di una comunicazione di Iren, in cui è la stessa società che ammette come “la conseguenza non prevista dalle norme” sia che “alla scadenza dei contratti (in gran parte dal 1° dicembre 2022) tali prezzi risentiranno di molto, e in un unico stacco di fatto nel pieno periodo invernale, dell’incremento dei costi delle materie prime di queste ultime settimane”. Proprio “per evitare ciò e dare supporto alle persone e alle famiglie”, gli operatori commerciali di Iren Luce Gas e Servizi “già da inizio settembre contatteranno i clienti interessati per proporre, in alternativa ai nuovi prezzi in vigore da dicembre 2022 illustrati via lettera, anche offerte per l’energia elettrica e il gas che possano garantire, come finora realizzato, costi ancor più bassi rispetto ai prezzi applicati nei contratti in regime di maggior tutela”. Facile quindi prevedere che il cliente, tra l’altro contattato via telefono, accetterà le nuove offerte senza pensarci troppo se l’alternativa è un rialzo al kilowatt di oltre otto volte per l’elettricità e, a quanto si apprende, di 4-5 volte per il gas. Anche in questo caso la soluzione potrebbe essere cambiare fornitore. Cosa però non immediata, visto che sul mercato ci sono moltissime diverse proposte, con una serie di postille assai poco comprensibili.
Come cambiare fornitore e scegliere un’ offerta migliore – Per aiutare i consumatori a districarsi nella scelta sono nati vari portali che comparano le diverse offerte, tra cui quelli delle associazioni dei consumatori e dell’Autorità per l’Energia, la quale tra l’altro ha stabilito che dal gennaio 2023 i venditori dovranno obbligatoriamente inserire nella bolletta, il link – separato e con la dovuta evidenza – alla pagina web di Arera per il consumatore, con le informazioni su: ‘Portale Offerte luce e gas’ (per informare sul passaggio ad altro fornitore e per conoscere strumenti di confronto dei prezzi), “Sportello per il consumatore Energia e Ambiente” (per ottenere informazioni sulla risoluzione delle controversie e sulla pubblicazione delle offerte vigenti) e “Portale Consumi” (per confrontare con un grafico il consumo attuale di energia elettrica del cliente con quello dello stesso periodo dell’anno precedente, nonché per accedere alle informazioni complementari sui consumi storici e l’utenza). Tra i siti che possono aiutare nello scegliere una nuova offerta c’è anche quello di SOStariffe.it e Segugio.it, che hanno pubblicato un vademecum dettagliato per guidare i consumatori.
Ma quali sono gli aspetti su cui concentrarci quando stiamo valutando una nuova offerta luce e gas? Anzitutto il costo unitario dell’energia: “più è basso, più le bollette a parità di consumi saranno leggere. Il dato deve essere indicato chiaramente dal fornitore”, spiegano SOStariffe.it e Segugio.it, ricordando che il costo dell’energia può essere fisso e bloccato per almeno 12 mesi. Oppure può essere indicizzato in base al mercato all’ingrosso o al mercato tutelato. Inoltre bisogna vedere i costi aggiuntivi: oneri di sistema, spese per il trasporto dell’energia, imposte, costi extra. Infine, se passiamo a una promozione del mercato libero, guardiamo i bonus aggiuntivi, come buoni sconto, promozioni esclusive, gadget in regalo. Secondo SOStariffe.it e Segugio.it non deve poi mai mancare un servizio digitale per gestire e monitorare le tariffe in autonomia: “Rientra nel fattore trasparenza la possibilità per il cliente di verificare i consumi da solo, comunicare l’autolettura, controllare in qualsiasi momento l’importo delle bollette”.