“Un riavvicinamento del M5s al Pd se Enrico Letta non fosse più il segretario? Dovremo vedere quale dirigenza si insedierà, cercheremo di capire se ci saranno le condizioni per recuperare fiducia rispetto a una giravolta pazzesca che il Pd ha fatto abbandonando l’agenda progressista che stavamo realizzando insieme, cioè quella del Conte Due, e abbracciando l’agenda Draghi, che Draghi stesso, come ha detto, non ha mai scritto, né vuole scrivere”. Sono le parole pronunciate a “24 Mattino” (Radio24) dal leader del M5s, Giuseppe Conte, a proposito dei rapporti tra il suo movimento e il Pd, sul quale aggiunge: “Dopo il comportamento del Pd non c’è assolutamente nessuna fiducia nella possibilità di sedersi a un tavolo. Non possiamo fare nessun affidamento su questa dirigenza, è inutile che addossino la colpa a noi, perché hanno abbracciato di tutto e di più. Nel Pd volevano realizzare un progetto politico con Di Maio e Tabacci, con Calenda, Carfagna, Gelmini, Fratoianni, Bonelli. Con tutti“.

Conte menziona il confronto avvenuto lunedì sul Corriere online tra Giorgia Meloni e il segretario del Pd: “Io sono rimasto sconcertato dalle dichiarazioni di Letta. Non so se le ho fraintese, quindi lo dico con cautela: l’altro giorno ha detto che, anche se vincerà le elezioni, non farà un governo con Fratoianni e Bonelli. È scioccante la spregiudicatezza di questo gruppo dirigente: va con tutti e con nessuno e comunque l’unica certezza che hanno è che non vogliono lavorare con noi. Benissimo, li accontenteremo fino in fondo”.

Circa il dossier americano che riguarda presunti finanziamenti russi ai partiti, Conte osserva: “Dalle informazioni che girano pare che non siano destinati alle forze politiche europee e non riguardano partiti italiani. Se ci saranno elementi diversi ovviamente saranno molto seri, rilevanti, non li trascureremo. Posso parlare per il M5s, che agisce sempre in maniera trasparente: non c’è assolutamente possibilità che sia coinvolto o che possa subire interferenze di questo tipo, lo escludo nel modo più assoluto e con la mia leadership ancor di più. Coinvolgimento della Lega durante il Conte Uno? – continua – Non ho avuto elementi di conoscenza diretta, ho saputo tutto dai giornali e dal dibattito pubblico, come il caso Metropol, per il quale io sono andato in Parlamento a riferire, raccogliendo tutte le informazioni, che il ministro dell’Interno non mi fornì allora, per rispondere in piena trasparenza ai cittadini. Non ho avuto ulteriori elementi, non ho mai avuto conoscenze dirette neppure sulla Lega”.

L’ex presidente del Consiglio sottolinea: “Non ho elementi per dire come nascono queste indiscrezioni, queste informazioni, poi generiche, poi smentite. È però importante è che nessuna delle forze politiche poi ne approfitti per cercare di inquinare, opacizzare la campagna elettorale. Bisogna maneggiare queste illazioni, queste indiscrezioni con molta cautela. Se ci sono elementi, che li accertino le sedi istituzionali, il Copasir e quant’altro. Quando c’è una campagna elettorale, ne va del bene della democrazia: se ci sono elementi seri e comprovati è un conto, altrimenti fare una campagna elettorale a colpi di allusioni e illazioni lo trovo molto grave. Oggi può capitare alla Lega, domani potrà capitare a un altro partito, dopodomani a un altro ancora. Stiamo attenti”.

Conte, infine, si rende protagonista di un vivace botta e risposta col conduttore Simone Spetia sull’invio di armi in Ucraina: “Gli ucraini in questo momento non ha bisogno di un quarto invio di armi da parte dell’Italia, che peraltro manda qualche carro blindato e poche cose. Gli ucraini sono già massicciamente armati da Usa e da Gran Bretagna. In questo momento, all’interno dell’alleanza euro-atlantica, ci deve essere un partner capace di impostare una svolta per la pace con i suoi sforzi diplomatici. E questo Paese può essere l’Italia. L’Ucraina – ribadisce – ha bisogno di grandi sforzi diplomatici per uscire dal conflitto, altrimenti, al di là delle alterne fortune militari, aumenterà il numero di vittime innocenti, saliranno e distruzioni delle città, ci potrà essere il rischio di incidenti nucleari. Paradossalmente, proprio adesso che si ha la controffensiva ucraina, siamo nel momento migliore, perché abbiamo più potere contrattuale per indirizzare a un negoziato di pace tutte le parti in conflitto, anche la Russia”.

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