Per la tappa in Liguria del tour elettorale dei rispettivi leader, Fratelli d’Italia e Lega hanno scelto la stessa struttura, al Porto Antico di Genova, quasi a voler misurare la propria forza sui numeri. Così a pochi giorni di distanza, lo stesso tendone sotto il quale poco più di duecento persone hanno ascoltato Salvini raccoglie quasi mille militanti del partito di Giorgia Meloni. Un comizio mirato a intercettare le posizioni moderate e responsabili dell’elettorato di centrodestra e l’invito a “non rispondere alle provocazioni”, arrivato chiaramente a un pubblico consapevole della concorrenza all’interno dell’alleanza di centrodestra.

Tra il pubblico alcuni nostalgici faticano a nascondere simboli e simpatie ereditate dal Msi, una presenza “nera” consapevole di essere minoritaria: “Non capisco perché l’assessore regionale può portare il ciondolo con la croce celtica e io no”, si sfoga un semplice militante bonariamente ripreso dagli organizzatori per il gadget politicamente scorretto.

Sono molti anche i nuovi sostenitori, provenienti da aree più moderate oltre che da precedente militanza leghista. Se la Lega si era aggrappata al sindaco, domenica scorsa, per introdurre il comizio di Matteo Salvini, qui Marco Bucci viene tenuto tra il pubblico, neanche nell’area riservata ai politici sotto il palco, e la leader di Fratelli d’Italia gli passa davanti due volte senza fermarsi neanche per un saluto.

Sulla ricomposizione delle divergenze tra Salvini e Meloni i militanti sembrano ottimisti. Ma sul tema sollevato dal centrosinistra dei diritti civili che sarebbero messi in discussione da Fratelli d’Italia, le voci sono eterogenee. C’è chi vorrebbe il partito su posizioni più estreme (come gli orfani di partiti di ultra destra che a queste elezioni non si sono presentati) e chi ammette, invece, di trovarsi un po’ a disagio per le posizioni più conservatrici.
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