Una stella cerchiata a cinque punte delle Brigate Rosse e la scritta “Meloni come Moro” in vernice rossa: queste minacce di morte sono comparse su alcuni cartelloni elettorali e sui manifesti con le foto di Giorgia Meloni. Lo ha fatto sapere in una nota Raffaele Speranzon, candidato di Fdi e capogruppo consiliare veneto. “Normalmente potrebbero essere le scritte fatte dai soliti idioti – commenta in una nota – ma in questo momento, in quel luogo e in quel modo rappresentano un segnale di disagio politico rovinoso, un insulto alla democrazia e un’istigazione ad uccidere pericolosissimi. È agghiacciante che in una città dove il terrorismo, il comunismo combattente poi sconfitto e condannato dalla storia, ha fatto ben tre vittime, ci sia chi inneggia a quegli anni con lo scopo di avvelenare ancor di più il clima politico e sociale. Non solo con insulti ma minacce di morte dirette. Spiace che tutto questo stia accadendo con l’assenso silenzioso, se non l’istigazione, di candidati e partiti della sinistra. Per quanto riguarda le scritte sporgerò denuncia” ha concluso.
La leader di Fratelli d’Italia ha riferito dell’episodio commentando su Twitter: “A Mestre nuove minacce a firma Brigate Rosse. Quando esponenti politici e delle istituzioni usano parole come ‘dovranno sputare sangue’ contro i propri avversari, poi qualcuno può prenderli in parola. Il 25 settembre confido negli italiani per rispondere alle loro campagne d’odio”. Solidarietà è arrivata dalla maggioranza del mondo politico. “Le scritte indirizzate a Giorgia Meloni, con minacce che rievocano le Brigate Rosse e le loro efferate azioni, sono da rigettare in toto e da condannare con fermezza. Uno dei requisiti essenziali della democrazia consiste nel fatto che mai la violenza, verbale o fisica che sia, può diventare un elemento della politica. A nome del Partito Democratico esprimo la più ferma condanna di questo atto riprovevole”, ha fatto sapere Enrico Borghi, della segreteria nazionale del Pd. “Solidarietà piena e incondizionata a Giorgia Meloni
per le minacce firmate Brigate Rosse”, ha sottolineato il leader di Azione, Carlo Calenda. Vicinanza è stata espressa anche dagli alleati Giorgio Mulè, Forza Italia, e Giovanni Toti, Noi Moderati. “Massima solidarietà a Giorgia Meloni per le gravi minacce subite a nome di sedicenti gruppi brigatisti. L’estremismo antidemocratico va combattuto unendo il Paese, facendo coesione, alimentando un clima responsabile e costruttivo tra forze politiche e sociali”. Lo scrive su twitter il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra.