Per mesi gli studenti hanno lavorato cucendo e incollando mascherine che si sono trasformate in otto vestiti da sera, tra cui un abito da sposa. La scuola “Ferrajolo – Siani”di Acerra è stata selezionata insieme ad altre quattro provenienti dalla Sicilia, dall’Abruzzo e dalla Liguria
Le famose mascherine “mutanda” distribuite dallo Stato e mai usate dalla maggior parte degli studenti diventano abiti che domani, nel giorno dell’inaugurazione dell’anno scolastico a Grugliasco, sfileranno davanti al Capo dello Stato e a chi le ha distribuite, il ministro dell’ Istruzione Patrizio Bianchi. Sembra uno scherzo ma non lo è e chi ha deciso di realizzare questa iniziativa, l’istituto comprensivo “Ferrajolo – Siani” di Acerra, lo ha fatto con l’intenzione di dimostrare che nulla va buttato, che riciclare è possibile e importante. La preside Gabriella Ricci e le insegnanti che hanno ideato il progetto (Antonella Grimaldi, Maddalena De Luca e Anna Lucia Peluso) hanno raggiunto il Piemonte con otto ragazze e tre ragazzi della scuola che il 16 settembre, con tanto di diretta su RaiUno dalle 16,30 alle 18,30, sfileranno con i loro vestiti.
“Come tanti altri istituti”, spiega la dirigente contattata da Ilfattoquotidiano.it durante le prove, “avevamo centinaia e centinaia di mascherine non usate nei cassetti e nei corridoi. Grazie alla creatività delle insegnanti e degli studenti è nato il progetto “Ti (S)Maschero io” che ha come obiettivo il riciclo intelligente e costruttivo. Un modo per esorcizzare un periodo tanto difficile come quello della pandemia con un gesto di grande significato”.
Per mesi gli studenti hanno lavorato cucendo e incollando mascherine che si sono trasformate in otto vestiti da sera, tra cui un abito da sposa. La scorsa primavera hanno, poi, deciso di partecipare a un concorso realizzato da Miur e Rai al quale hanno partecipato settecento istituti. La scuola di Acerra è stata selezionata insieme ad altre quattro provenienti dalla Sicilia, dall’Abruzzo e dalla Liguria. A convincere la commissione è stato un video dove i ragazzi e le ragazze sfilano accompagnati dalle musiche eseguite dagli alunni dell’orchestra dell’istituto.
Una sinergia e una declinazione della multidisciplinarietà vera e propria. “Con due classi (le sezioni “A” e “G”) abbiamo dedicato – racconta la professoressa Giraldi – parecchio tempo ma il risultato ci ha dato soddisfazioni: abbiamo otto abiti. Pensi che per un solo vestito son serviti 200 dispositivi di prevenzione. La nostra scuola da sempre lavora in questa direzione perché crediamo profondamente al valore del green”. Gli studenti sfileranno vestiti di tutto punto con indosso ciò che hanno creato così da dimostrare a tutti che anche quelle mascherine potevano essere usate in qualche modo. “Non abbiamo potuto portare tutti i ragazzi che hanno contribuito a realizzare gli abiti ma dietro c’è un gran lavoro da parte di tutti”, prosegue Giraldi. “Nessuno degli alunni si è risparmiato dando il meglio, ciascuno con le proprie competenze”.