Una soluzione per i cittadini più fragili, anziani e non, che vivono a casa? Mettere in rete erogatori per il sostegno, la cura, l’assistenza, l’assistenza integrata, le prestazioni ambulatoriali e di laboratorio, le prestazioni sanitarie e chirurgiche domiciliari o in strutture del territorio. Se ne parla tanto, specialmente dalla pandemia in poi. Ora Confcommercio Sanità e Salute propone un progetto pilota sul territorio di Genova, dove il piano è stato illustrato nell’ultimo giorno del Silver Economy Forum.

Il progetto parte dal presupposto che l’esplosione delle necessità di servizi socio-sanitari per “acute care” e “long term care”, generata da una maggiore diffusione della consapevolezza del diritto alla salute, invecchiamento della popolazione, incremento esponenziale dei superstiti fragili, e da problematiche maggiori per lo stato di salute, congenite o acquisite, imponga modifiche strutturali e sostanziali delle modalità di erogazione del servizio per garantire accesso ai servizi sociali e socio-sanitari, integrazione fra intervento sanitario e sociale; continuità di assistenza e gestione della complessità.

L’idea è che le strutture residenziali per anziani o disabili, strutture riabilitative, presidi sanitari, farmacie, laboratori, presidi sanitari possano costituire i “nodi di presenza/ascolto/risposta del Servizio Sociale e Sanitario in un definito ambito
territoriale, in stretta sinergia con i MMG, i servizi comunali e le professioni sanitarie”.
Il ruolo di coordinamento della rete sarà invece svolto da un hub, preferibilmente una struttura residenziale accreditata in quello specifico ambito, a cui dovranno confluire le richieste di intervento e che a sua volta sarà la responsabile del Piano
Individualizzato, “gestendo la conseguente operatività, dall’ascolto al servizio
domiciliare sociale, a quello integrato, ai servizi di laboratorio, fino alla diagnostica
domiciliare in situ o con trasferimento in strutture sanitarie, con o meno l’ausilio di
strumenti di teleassistenza, telediagnostica o telemedicina”.

L’idea portante del progetto è che ogni singolo nodo della rete potrà “costituire il punto di ascolto e di erogazione di servizi, laddove la richiesta sia accertata come meritevole di intervento. Si può sottolineare ad esempio il ruolo della farmacia dei servizi, centro di ascolto della domanda, erogatore di servizi anche di telemedicina e teleconsulto, centro di responsabilità per l’aderenza terapeutica anche per le strutture della rete”.

La proposta è promossa da Confcommercio Salute, Sanità e Cura, AIOP, Federfarma in rappresentanza di aziende che operano su territorio regionale ligure. Ed è stata presentata nel corso della quarta edizione del Silver Economy Forum, un contenitore specializzato all’interno del quale sono in dialogo Istituzioni, Imprese, Professionisti, Accademici e Associazioni rivolti al target over 50. E che esplora tutti i temi e le attività collegate allo sviluppo di questo business attraverso convegni, workshop, approfondimenti e spazi espositivi B2B.

L’edizione di quest’anno era dedicata alla Longevity Revolution, in riferimento a una società completamente differente rispetto al passato e composta da cittadini sempre più longevi, una vera e propria rivoluzione demografica, che interessa tutti i settori dell’economia. Siamo orgogliosi e felici di aver dato voce e messo in dialogo tanti protagonisti del settore, che in questi tre giorni, intensi e pieni di spunti interessanti, ci hanno raccontato le diverse sfumature del mondo Silver – ha commentato Daniela Boccadoro Ameri, ideatrice e Presidente del Silver Economy Forum – una edizione sorprendente, incredibile, con un grande successo di pubblico specializzato che è il nostro target principale”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Crisi energetica, per Fitch l’Italia andrà in recessione nel 2023. “Meno progressi della Germania nel ridurre il consumo di gas”

next
Articolo Successivo

Il prezzo della carta alle stelle, aumenti fino al 90%. Le cause? Prima il lockdown e ora il caro energia. Editoria in crisi, effetti sulla scuola

next