Polemica al fulmicotone a “L’aria che tira” (La7) tra Giuliano Cazzola, ex parlamentare del Popolo della Libertà ed ex dirigente sindacale della Cgil, e Mimmo Tarantini, presidente dell’associazione La Formica, che raduna diversi commercianti di Bari attualmente in protesta contro il caro bollette.
Cazzola parte a gamba tesa, difendendo il governo Draghi: “Questo governo in un anno ha stanziato 60 miliardi di aiuti. Saranno andati da qualche parte, saranno stati distribuiti. Forse sarebbe il caso di chiedere a chi lamenta che le bollette sono alte se è riuscito ad avere parte di questi benefici. Sessanta miliardi sono il doppio di questa palla dello scostamento di bilancio che Salvini sta dicendo in giro per l’Italia. E poi non raccontiamoci palle: le banche sono piene di liquidità – aggiunge – È tutta di Berlusconi? Abbiamo liquidità che è il doppio del Pil. Non possiamo raccontare che siamo un Paese alla fame, non è vero. Usciamo da una stagione turistica tra le migliori degli ultimi anni. Se poi guardiamo i dati dell’Istat, scopriamo che le dimissioni dei lavoratori sono superiori ai licenziamenti. Dove sono tutti questi lavoratori licenziati? Abbiamo una situazione economica che ancora tiene”.

Tarantini obietta: “Lei vive in un mondo diverso dal nostro, non ha la percezione di quello che sta succedendo in Italia. Dice che gli italiani non stanno alla fame. Ma stiamo scherzando? Qui non ne possiamo più. Non state uccidendo solo il commercio, ma anche l’Italia e gli italiani. Lei prima ha parlato di 60 miliardi stanziati dal governo. Ma quali aiuti, non ci è arrivato nulla. Basta con le chiacchiere, è arrivato il momento di agire”.
Cazzola sbotta con la conduttrice Myrta Merlino: “Lei non può prendere 10 persone o 10 aziende, dicendo che questa è l’Italia“.
“Si vergogni – insorge Tarantini – Non siamo 10 persone. È l’Italia, vergognati“.
“Le faccio una sfida – ribatte Cazzola – Porto qui delle aziende che si lamentano perché non trovano personale e sono costrette a chiudere per questo”.
“Non hai il diritto di parlare degli italiani, vergognati”, ribadisce il commerciante.
“Ma vada a quel paese – replica Cazzola – Prenda i soldi che ha nel suo conto corrente“.

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