Uno yacht da oltre 2 milioni di dollari per il figlio neonato. L’impressionante e incomprensibile pensierino per il figliolo appena nato l’ha voluto comunicare al mondo il signor Barrie Drewitt-Barlow. Il neonato avuto con il suo compagno di 27 anni è nato da madre surrogata lo scorso agosto. Ora però Romeo Tarquin che nemmeno sa camminare e spiccicare una sillaba possiede già uno yacht da 2,8 milioni di dollari che però sta già usando l’altra figlia della coppia, Saffron, a Miami. “Vogliamo dargli lo stesso inizio di vita degli altri ragazzi, quindi abbiamo creato un fondo fiduciario per lui”, ha spiegato il paparino totalmente immerso in una dimensione esistenziale un po’ sopra le righe. “Ovviamente costruiremo un bel portafoglio di cose per lui nei prossimi anni”. Drewitt-Barlow, 51 anni, ha fatto la storia con il suo allora partner Tony Drewitt-Barlow nel 1999, quando sono diventati la prima coppia gay ad essere registrata come genitori dopo aver accolto i gemelli Saffron e Aspen tramite maternità surrogata a cui ha fatto seguito un altro figlio, Orlando. Barrie, oggi padre di sei figli, si è separato da Tony nel 2019 e si è fidanzato con il suo nuovo compagno Scott Hutchinson di 25 anni, precedentemente fidanzato della figlia più grande. Tutta la famiglia vive ora sotto lo stesso tetto a San Francisco. Drewitt-Barrow ha comunque spiegato che Valentina, l’ultima figlia da madre surrogata oggi di due anni, possiede già “uno chef personale, un’intera sala giochi piena degli ultimi gadget e giocattoli, una tata a tempo pieno e un team di personale domestico che si prende cura di ogni sua esigenza, incluso un parrucchiere che le acconcia i capelli ogni giorno”. E per capire il volume medio dello shopping in casa Drewitt-Barlow basta registrare altre affermazioni di Barrie: “Prima della sua nascita, la nostra figlia maggiore Saffron ha speso oltre 11.500 dollari in vestiti. Nel momento in cui è nata, se ne sono aggiunti altri 23.000”. Barrie e il vecchi partner Tony, genitori dei due gemelli oggi adulti, sono anche diventati la prima coppia dello stesso sesso ad essere indicata come “genitore uno” e “genitore due” sul certificato di nascita, invece di “madre” e “padre”.
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