Gian Piero Ventura era ossessionato dalla presunta presenza di una spia all’interno della Nazionale italiana. Per Maurizio Sarri invece l’umiliante sconfitta subita dalla Lazio in Europa League sarebbe da ricondurre alla presenza di “un germe nello spogliatoio”. Queste sono le parole utilizzate dal tecnico biancoceleste dopo il 5-1 contro i modesti danesi del Midtjylland.
Sarri ha subito parlato di sottovalutazione da parte dei calciatori scesi in campo: “La responsabilità è mia, poi con i giocatori me la vedo io. Da loro vorrò una spiegazione perché siamo arrivati qui con un livello di presunzione immenso. Giocavamo da fermi, a basso ritmo, come se stessimo gestendo un 4-0 a favore”. Il tecnico ha poi aggiunto: “Dura commentare una prestazione del genere. Non si possono fare queste figure in Europa. Chiediamo scusa ai tifosi, che non abbiamo rappresentato in maniera degna”.
Ma dopo sono arrivate parole ancora più dure: “Un germe nello spogliatoio? Germe nel senso che qualcuno possa trasmettere questo indipendentemente dalla sua volontà, non come testa malata. Che ci sia una trasmissione involontaria. Non è che uno lo fa apposta, entra negli spogliatoi e li fa diventare superficiali tutti“. Di chi parla Sarri? Al momento non ci sono indizi, ma l’allenatore della Lazio ha continuato: “Questi crolli emotivi improvvisi sono simili a quelli degli anni scorsi. Difficile da capire le motivazioni. Se sono io, devo fare un passo indietro. Se la motivazione è di un giocatore, va fuori immediatamente. Qualcuno che all’interno del gruppo insinua questo germe c’è per forza”.
Sarri insomma è convinto che il problema principale della sua Lazio sia nello spogliatoio: “La mia paura è che ci sia qualche fattore scatenante che non siamo mai riusciti a individuare e a domare”. La caccia alla spia del ct Ventura finì malissimo, con l’Italia fuori dal Mondiale 2018. I biancocelesti però hanno tempo per rialzarsi, a partire già dalla prossima partita di campionato contro la Cremonese.