Scontro infuocato a “Otto e mezzo” (La7) tra lo scrittore Antonio Scurati e il direttore di Libero, Alessandro Sallusti, sulla posizione di sostegno della destra nei confronti di Orban.
Scurati critica fortemente le parole di Giorgia Meloni, secondo cui l’Ungheria è un Paese democratico perché Orban ha vinto le elezioni, definendo questa affermazione “una forma di analfabetismo democratico”. E aggiunge, mentre in sottofondo sogghigna Sallusti: “La democrazia è questo: chiunque vinca le elezioni deve garantire i diritti di tutti, soprattutto delle minoranze e delle categorie più deboli. E nell’Ungheria di Orban questi diritti sono stati progressivamente ristretti e conculcati. Lo dico soprattutto ai giovani: il fatto che politici italiani che si candidano a governare il Paese prendano a modello l’Ungheria di Orban è estremamente preoccupante e inquietante“.
La conduttrice Lilli Gruber chiede a Sallusti perché ride. Il giornalista risponde: “Credo che quello che succede in Ungheria appassioni pochissimo gli italiani, saranno problemi degli ungheresi cosa accade in Ungheria. Quella coalizione che secondo i sondaggi si appresta a guidare il Paese è stato al governo per più di 30 anni e tuttora governa alcune delle regioni più importanti d’Italia, dove non mi sembra che vengano calpestati i diritti civili o che vengano negati i diritti alle minoranze“.
“Non è vero – insorge Scurati – Nelle Marche è negato il diritto all’aborto“.
“Sono fake news“, ribatte il direttore di Libero.
“No, no – risponde lo scrittore – Le fake news sono una sua specialità, io non dico fake news”.
Sallusti rilancia: “No, lei è specialista di fake news e ne sta dicendo una”.
“Beh, lei è stato condannato per diffamazione aggravata più di una volta. Io no“, replica Scurati.
“Io sono stato risarcito per ingiusta condanna dalla Corte Europea per i Diritti dell’uomo”, controbatte il giornalista.
Interviene Gruber per sedare la querelle, ma Sallusti sbotta: “Qui capisci che siamo in presenza di uno che dice: ‘Io sono io, voi non siete un cazzo’. Caro Scurati, abbassa le arie, perché a me non importa che tu venda milioni di libri parlando di Mussolini. Sei l’unico in Italia che parla di Mussolini, sei ossessionato da Mussolini. Hai un problema, vai da uno psichiatra“.
“Ha nominato lei Mussolini”, obietta Scurati.
“No, non l’ho nominato io – continua Sallusti – Scurati è un grandissimo maleducato”.