Nadal – Federer 6-4 6-4 6-7 6-7 9-7, Wimbledon 2008 (finale)
Uno spartiacque. Questo è il diritto che Federer affossa in rete alle 21.15 di domenica 6 luglio 2008. Una linea di demarcazione che spacca in due le carriere dello svizzero e di Nadal. Tutto contribuisce a rendere epica la terza finale di Wimbledon tra i due: le tre interruzioni per la pioggia, la conclusione con l’oscurità e le torce del pubblico, la rimonta di Federer da due set a zero, il tie-break del quarto set con due match point annullati a Nadal (uno dei quali con un incredibile passante lungolinea di rovescio). Sembra di rivedere BorgMcEnroe del 1980. Alla fine è molto meglio. È uno dei due apici (l’altro sono gli Australian Open 2017) della rivalità tra Federer e Nadal.

Quattro ore e 47 minuti di uno spettacolo mai visto su un campo da tennis. Nadal chiude gli occhi, si sdraia sull’erba del Center Court e li riapre come nuovo campione di Wimbledon. Come imminente nuovo numero uno della classifica (lo sarà ufficialmente solo un mese e mezzo dopo). È la fine di un dominio solitario e l’inizio di una oligarchia tennistica. Una finale durata fino alla fine del giorno ma che continuerà nella memoria come la migliore partita di tutti i tempi.

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