Pina Picierno torna sul caso che si è abbattuto sul parlamentare di Azione, Matteo Richetti. L'europarlamentare del Pd in un'intervista su Repubblica si rivolge direttamente a Carfagna, Boschi e Bonetti. La ministra per il Sud: "Al momento vedo una denuncia per stalking, un delitto orribile quanto le molestie"
“Capisco la campagna elettorale, ma non si può essere femministe a giorni alterni“. Pina Picierno torna sul caso presunte molestie in Senato, che si è abbattuto sul parlamentare di Azione, Matteo Richetti. Dopo la replica dello stesso senatore protagonista delle accuse (“Avevo già denunciato, sono messaggi falsi e artefatti”) e la presa di posizione del leader di Azione, Carlo Calenda, a difesa del suo candidato (e il botta e risposta social proprio con Picierno), l’europarlamentare del Partito democratico torna a parlare. In un’intervista su Repubblica si rivolge alle donne di Azione e Italia viva. Dopo le sue parole arriva la replica della ministra Mara Carfagna a In mezz’ora in più, su Rai Tre.
“Mi stupisce il silenzio di Carfagna, Boschi e Bonetti, donne con cui ho condiviso diverse battaglie”, sottolinea Pina Picierno. A loro la dem, vice-presidente del Parlamento Ue, chiede di spiegare come mai “8 donne su 10 non denunciano”. “Non lo fanno – continua – perché temono di non essere credute, di passare per pazze, ‘squilibrate’ appunto. Usare l’argomentazione ‘non ha denunciato’ significa non capire nulla di questo tema e degli studi condotti da anni a livello internazionale”. Il riferimento è proprio all’intervento del leader di Azione in difesa di Matteo Richetti. “Non è accettabile, come ha fatto Calenda, definire una presunta vittima di molestie una “squilibrata”. Ripete il vecchio cliché patriarcale – aggiunge Picierno – che gli uomini sono perbene fino a prova contraria e le donne bugiarde. Il garantismo non può valere per i presunti molestatori e non per le presunte vittime. Calenda crea una ferita al lavoro culturale e politico fatto in questi anni contro la colpevolizzazione di chi denuncia”. Lo stesso fondatore di Azione aveva contrattaccato alle critiche dell’europarlamentare Pd, una delle poche voci politiche intervenute sulla vicenda, definendo le sue “strumentalizzazioni per ottenere voti”. “Avrei speso le stesse parole – ha replicato Pina Picierno – se si fosse trattato di un esponente del Pd. Non voglio entrare nel merito della vicenda. Richetti ha querelato Fanpage, quindi i fatti emergeranno, mi auguro che sia estraneo. Ma mi interessa contrastare certi messaggi inaccettabili”, ha concluso.
Dopo l’intervista di Pina Picierno, la ministra ministra per il Sud risponde dallo studio di In mezz’ora in più, su Rai Tre. “Al momento vedo una denuncia per stalking, un delitto orribile quanto le molestie“, afferma Mara Carfagna. “C’è bisogno di accertare la verità, se Richetti sarà ritenuto colpevole su di lui diremo tutto quello che abbiamo detto in passato su altri uomini in questi casi. Ma il processo non si fa qui, sui giornali e con denunce anonime ma nelle aule dei tribunali”, ha aggiunto la ministra.