Una vera soluzione alla crisi energetica in corso e agli sforzi contro il cambiamento climatico. È il percorso che sembra suggerire uno studio dei ricercatori della Scuola Politecnica Federale di Losanna (École Polytechnique Fédérale de Lausanne), in Svizzera, i cui risultati sono stati pubblicati in un articolo su Nature Nanotechnology. Alcuni batteri sono stati “convinti” ad assorbire spontaneamente nanotubi di carbonio a parete singola (SWCNT), tubi di atomi di carbonio con affascinanti proprietà meccaniche e ottiche. Questi nanotubi hanno illuminato la strada verso il fotovoltaico vivente, dispositivi biologici capaci di produrre energia utilizzando microrganismi fotosintetici. Ad ideare questa entusiasmante tecnica, con la quale potrebbero essere prodotti pannelli fotovoltaici composti da batteri, gli scienziati guidati da Ardemis Boghossian, professore presso la School of Basic Sciences dell’EPFL
“Mettiamo nanotubi all’interno dei batteri – ha affermato il professore -. Siamo riusciti a farlo e questo ha implicazioni molto interessanti in termini di applicazioni”. I ricercatori hanno inserito nanotubi in cellule di mammiferi che utilizzano meccanismi come l’endocitosi, che sono specifici per quel tipo di cellule. I batteri, d’altra parte, non hanno questi meccanismi e devono affrontare ulteriori sfide per far passare le particelle attraverso la loro membrana esterna. La ricerca di Boghossian si è concentrata sull’interfacciamento di nanomateriali artificiali con costrutti biologici, comprese le cellule viventi. Le tecnologie “nanobioniche” risultanti combinano i vantaggi sia del mondo vivente che di quello non vivente. Per anni, il suo gruppo ha lavorato sulle applicazioni nanomateriali dei nanotubi di carbonio a parete singola (SWCNT).
Queste proprietà rendono gli SWCNT ideali per molte nuove applicazioni nel campo della nanobiotecnologia. Ad esempio, gli SWCNT sono stati inseriti all’interno di cellule di mammiferi per monitorare il loro metabolismo utilizzando l’imaging nel vicino infrarosso. L’inserimento di SWCNT nelle cellule dei mammiferi ha anche portato a nuove tecnologie per la somministrazione di farmaci terapeutici ai loro bersagli intracellulari, mentre nelle cellule vegetali sono stati utilizzati per l’editing del genoma. Gli SWCNT sono stati impiantati anche in topi vivi per dimostrare la loro capacità di visualizzare il tessuto biologico in profondità all’interno del corpo.
“Un altro aspetto interessante è che, quando mettiamo i nanotubi all’interno dei batteri, i batteri mostrano un aumento significativo dell’elettricità prodotta quando vengono illuminati dalla luce”, ha dichiarato Melania Reggente, postdoc del gruppo di Boghossian. “Il nostro laboratorio sta ora lavorando all’idea di utilizzare questi batteri nanobionici in un fotovoltaico vivente.”
I fotovoltaici “viventi” sono dispositivi biologici che producono energia utilizzando microrganismi fotosintetici. Sebbene siano ancora nelle prime fasi di sviluppo, questi dispositivi rappresentano una vera soluzione alla crisi energetica in corso e agli sforzi contro il cambiamento climatico.
Lo studio su Nature
Alessandro Berlingeri
Scienza
“Primo passo per il fotovoltaico vivente”, lo studio svizzero sui batteri che assorbono nanotubi di carbonio
I fotovoltaici “viventi” sono dispositivi biologici che producono energia utilizzando microrganismi fotosintetici. Sebbene siano ancora nelle prime fasi di sviluppo, questi dispositivi rappresentano una vera soluzione alla crisi energetica in corso e agli sforzi contro il cambiamento climatico
Una vera soluzione alla crisi energetica in corso e agli sforzi contro il cambiamento climatico. È il percorso che sembra suggerire uno studio dei ricercatori della Scuola Politecnica Federale di Losanna (École Polytechnique Fédérale de Lausanne), in Svizzera, i cui risultati sono stati pubblicati in un articolo su Nature Nanotechnology. Alcuni batteri sono stati “convinti” ad assorbire spontaneamente nanotubi di carbonio a parete singola (SWCNT), tubi di atomi di carbonio con affascinanti proprietà meccaniche e ottiche. Questi nanotubi hanno illuminato la strada verso il fotovoltaico vivente, dispositivi biologici capaci di produrre energia utilizzando microrganismi fotosintetici. Ad ideare questa entusiasmante tecnica, con la quale potrebbero essere prodotti pannelli fotovoltaici composti da batteri, gli scienziati guidati da Ardemis Boghossian, professore presso la School of Basic Sciences dell’EPFL
“Mettiamo nanotubi all’interno dei batteri – ha affermato il professore -. Siamo riusciti a farlo e questo ha implicazioni molto interessanti in termini di applicazioni”. I ricercatori hanno inserito nanotubi in cellule di mammiferi che utilizzano meccanismi come l’endocitosi, che sono specifici per quel tipo di cellule. I batteri, d’altra parte, non hanno questi meccanismi e devono affrontare ulteriori sfide per far passare le particelle attraverso la loro membrana esterna. La ricerca di Boghossian si è concentrata sull’interfacciamento di nanomateriali artificiali con costrutti biologici, comprese le cellule viventi. Le tecnologie “nanobioniche” risultanti combinano i vantaggi sia del mondo vivente che di quello non vivente. Per anni, il suo gruppo ha lavorato sulle applicazioni nanomateriali dei nanotubi di carbonio a parete singola (SWCNT).
Queste proprietà rendono gli SWCNT ideali per molte nuove applicazioni nel campo della nanobiotecnologia. Ad esempio, gli SWCNT sono stati inseriti all’interno di cellule di mammiferi per monitorare il loro metabolismo utilizzando l’imaging nel vicino infrarosso. L’inserimento di SWCNT nelle cellule dei mammiferi ha anche portato a nuove tecnologie per la somministrazione di farmaci terapeutici ai loro bersagli intracellulari, mentre nelle cellule vegetali sono stati utilizzati per l’editing del genoma. Gli SWCNT sono stati impiantati anche in topi vivi per dimostrare la loro capacità di visualizzare il tessuto biologico in profondità all’interno del corpo.
“Un altro aspetto interessante è che, quando mettiamo i nanotubi all’interno dei batteri, i batteri mostrano un aumento significativo dell’elettricità prodotta quando vengono illuminati dalla luce”, ha dichiarato Melania Reggente, postdoc del gruppo di Boghossian. “Il nostro laboratorio sta ora lavorando all’idea di utilizzare questi batteri nanobionici in un fotovoltaico vivente.”
I fotovoltaici “viventi” sono dispositivi biologici che producono energia utilizzando microrganismi fotosintetici. Sebbene siano ancora nelle prime fasi di sviluppo, questi dispositivi rappresentano una vera soluzione alla crisi energetica in corso e agli sforzi contro il cambiamento climatico.
Lo studio su Nature
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Giustizia & Impunità
Albania, la Corte non convalida: liberi i 43 migranti. Opposizioni: ‘Fallimento di Meloni’. Da destra riparte l’attacco ai giudici: ‘Si sostituiscono al governo’
Politica
Almasri, ora la maggioranza vuole eliminare l’obbligatorietà dell’azione penale. M5s e Pd: “Così pm sotto il governo e politici impuniti”
FQ Magazine
Vespa scatenato difende il governo: “Ogni Stato fa cose sporchissime”. Opposizioni: “Superato il limite”
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Altri 43 migranti tornano in Italia dai centri in Albania. Presidente Meloni, errare è umano, perseverare è diabolico. Quanti altri viaggi a vuoto dovremo vedere prima che si metta fine a questa pagliacciata costosa per i contribuenti?”. Così Matteo Ricci, europarlamentare Pd, in un post sui social.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Terzo flop del ‘modello Albania’: la Corte d’Appello di Roma smonta l’ennesima trovata propagandistica del governo Meloni, sospendendo i trattenimenti e disponendo il trasferimento in Italia dei migranti deportati. Per la terza volta, la destra ha provato a forzare la mano e per la terza volta è stata bocciata. Hanno sprecato milioni di euro pubblici, violato diritti fondamentali e messo in piedi un’operazione disumana, solo per alimentare la loro propaganda. Un fallimento su tutta la linea, mentre il Paese affonda tra tagli alla sanità, precarietà e crisi sociale. Ora che farà Meloni? Toglierà la competenza anche alle Corti d’Appello per accentrarla a Palazzo Chigi?”. Così Alessandro Zan, responsabile Diritti nella segreteria nazionale Pd ed europarlamentare.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "La Corte d’Appello di Roma libera di nuovo immigrati irregolari per i quali potevano essere eseguite rapidamente le procedure di rimpatrio e rimette ancora la palla alla Corte di Giustizia Europea sulla questione dei Paesi sicuri. Le ordinanze che non convalidano i trattenimenti nel centro in Albania e che rimettono alla Corte di Giustizia la questione pregiudiziale, insistono sull’individuazione in via generale ed astratta dei “paesi sicuri”, ripercorrendo le motivazioni delle decisioni precedenti, senza giudicare delle posizioni dei singoli migranti. Peccato che la Corte di Cassazione ha ampiamente chiarito, lo scorso dicembre, che questa è una competenza del Governo e non della magistratura. Incredibile che la Corte d’Appello di Roma abbia considerato irrilevante questo principio e insista nel voler riconoscere ai singoli magistrati un potere che è esclusiva prerogativa dello Stato”. Lo dichiara la deputata di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, responsabile del Dipartimento immigrazione.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - "Non stupisce la decisione della Corte d’Appello di Roma di bloccare, per l’ennesima volta, una misura, tra l’altro apprezzata anche in Europa, con cui l’Italia vuole fronteggiare l’immigrazione massiccia e garantire la sicurezza nazionale. I magistrati non usino il loro potere per contrastarne un altro, riconosciuto dalla costituzione e legittimato dagli italiani”. Lo dichiara il deputato della Lega Igor Iezzi.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - “La Corte d’Appello di Roma libera ancora dei migranti irregolari che potevano essere rapidamente rimpatriati, rimandando di nuovo alla Corte di Giustizia Europea sulla questione dei paesi sicuri. Ma la Corte di Cassazione aveva chiarito che questa è una competenza del Governo. Evidentemente alcuni tribunali italiani considerano irrilevanti i principi fissati dalla Suprema Corte. Di fronte a questo non posso che esprimere profondo stupore". Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - “E anche oggi si certifica il fallimento di Meloni. I Centri per i migranti in Albania non sono la risposta al fenomeno migratorio, che richiede rispetto per i diritti umani e condivisione delle responsabilità a livello europeo. Nei comizi Meloni potrà continuare a dire che fun-zio-ne-ran-no ma nella realtà sono solo uno spreco immane di risorse. Se quei fondi fossero stati spesi per assumere infermieri e medici, o per aumentare gli stipendi di quelli che già lavorano nella sanità pubblica, allora si’ che sarebbero stati utili agli italiani!”. Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e sanità nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 31 gen. (Adnkronos) - “Quella dei Cpr in Albania è una gigantesca buffonata. Siamo di fronte a centri totalmente inutili nella gestione del fenomeno migratorio, pasticciato sul piano giuridico, lesivi dei più elementari diritti umani e anche costosissimi. Il governo dovrebbe scusarsi pubblicamente, chiudere i centri e destinare gli ottocento milioni di euro che finiranno in questi luoghi inutili e dannosi a sostegno della sanità pubblica”. Così in una nota, Pierfrancesco Majorino, responsabile immigrazione nella segreteria nazionale del Pd.