“Da qualche ora i social di Renzi sono letteralmente subissati di minacce di morte e violenza fisica”. Dopo lo scontro tra Matteo Renzi e Giuseppe Conte sul reddito di cittadinanza, Italia Viva nella serata di sabato ha fatto trapelare i presunti timori per l’evento elettorale previsto domenica a Palermo. Secondo Renzi, infatti, le parole di Conte – “venga senza scorta a Palermo a dire che vuol togliere il reddito di cittadinanza” – sarebbero “una minaccia di violenza fisica“. Proprio Renzi che nel 2014 diceva “la scorta sarà la mia gente”, oggi interpretata questa espressione come minatoria e ha perfino telefonato alla ministra degli Interni Luciana Lamorgese per chiedere “particolare attenzione all’ordine pubblico” durante il suo comizio in Sicilia. Eppure, ilfattoquotidiano.it alle ore 11 di domenica ha letto oltre 4mila commenti sotto ai post su Twitter, Facebook e Instagram di Renzi: quelli che possono essere interpretati come minacce di morte sono tre.
Renzi ha sostenuto che le sue “parole pesanti” – così le ha definite lui stesso – siano giustificate da un fatto: “Ho decine di minacce di morte su Instagram da parte di persone che dicono ‘ci vediamo domani a Palermo’”. Ovviamente non è possibile sapere se le minacce di morte a cui fa riferimento Renzi siano arrivate tramite messaggi diretti. Ilfattoquotidiano.it ha preso in considerazione i post in cui il leader di Italia Viva accusa Conte di “evocare la violenza e fare minacce”. Su Instagram, fortunatamente non ne è stata trovata nemmeno una. Fermo restando che anche una sola minaccia di morte è ovviamente sempre da condannare e censurare, anche i commenti su Twitter e Facebook per il 99% non ne contengono. La ricerca effettuata domenica mattina su quasi 2mila commenti al post su Twitter ha individuato una frase chiaramente di minaccia di morte: “Spero qualcuno abbia il coraggio di eliminarlo completamente”. Su Facebook, analizzando quasi 1500 commenti, ilfattoquotidiano.it ne ha individuati due assolutamente riprovevoli: “Da italia viva a italia morta è un attimo” e “devi sparire”.
Tutte espressioni da condannare senza appello, nulla che però giustifichi il linguaggio utilizzato da Italia Viva che ha parlato di social di Renzi “letteralmente subissati di minacce di morte”. Dopo che il leader di Iv ha definito il reddito di cittadinanza “un sistema clientelare“, Conte aveva replicato: “Venga senza scorta a Palermo a dire che vuol togliere il reddito di cittadinanza”. In serata, ospite di In Onda su La7, Renzi è passato alle accuse: “È una frase che può dire un bullo di periferia non un ex presidente del Consiglio”. E ancora: “È il linguaggio di Donald Trump, è un linguaggio lesivo della dignità delle istituzioni”. Lo stesso leader di Iv, sempre a In Onda, ha perfino parlato di “una deriva trumpiana di Conte”, che “evoca la guerra civile, sa di Capitol Hill”.
Anche per quanto riguarda le presunte minacce di violenza fisica sui social evocate da Renzi, ilfattoquotidiano.it ha individuato alcuni commenti da censurare e condannare, ma fortunatamente sempre pochi. Ad esempio: “Comunque due bastonate non è male per te”, apparso su Twitter. Guardando a Facebook invece, su quasi 1500 commenti analizzati, in sette hanno scritto un concetto simile: “Se hai coraggio vai a Palermo senza scorta”. Nient’altro. Renzi su La7 ha dichiarato: “Se in piazza succede qualcosa a me o ai miei considero responsabile morale e mandante di violenza fisica e verbale il signor Giuseppe Conte“. Il leader M5s sempre nella serata di sabato ha replicato: “Renzi non deve stravolgere le parole. Il mio era un invito a confrontarsi con i percettori del reddito di cittadinanza senza filtro. Poi se lui lo voglia strumentalmente leggerlo come un invito alla violenza è una sua iniziativa gratuita che lo contraddistingue: non è la prima volta che riesce a stravolgere le cose a suo uso e consumo”.