La liquefazione del sangue è avvenuta questa mattina alle 9.27, seguita da un lungo applauso dei fedeli riuniti nel duomo di Napoli, per la prima volta dopo due anni a capienza piena. Presenti alla cerimonia anche Luigi di Maio e Dario Franceschini
“Il segno del sangue, ancora una volta”. Con queste parole l’arcivescovo di Napoli, don Domenico Battaglia, ha accolto la liquefazione del sangue di San Gennaro. L’annuncio è arrivato alle 9.27, seguito da un lungo applauso dei fedeli presenti nel duomo, per il primo anno tornato a capienza piena. Non è mancato neanche il classico sventolio di un fazzoletto bianco da parte di un membro delegato della Deputazione di San Gennaro.
La celebrazione ha avuto inizio questa mattina, quando l’arcivescovo è andato nella cappella del tesoro insieme a monsignor Vincenzo de Gregorio, e il sindaco Gaetano Manfredi, per aprire la cassaforte dove sono custodite le ampolle con il sangue. Le reliquie sono poi state portate sull’altare maggiore della cattedrale.
Dopo la liquefazione del sangue, Manfredi ha spiegato come “San Gennaro ha rappresentato sempre un punto di riferimento per la città soprattutto nei momenti di difficoltà. La città chiede a San Gennaro di essere un elemento di speranza e di attenzione per i più deboli e i più fragili”.
Presenti nel duomo di Napoli, il ministro degli esteri, Luigi di Maio, il ministro della cultura, Dario Franceschini, il vicepresidente della camera, Ettore Rosato e governatore della Campania, Vincenzo De Luca. La liquefazione avviene tre volte l’anno il 19 settembre, giorno di San Gennaro, il sabato che precede la prima domenica di maggio, e il 16 dicembre.