Il ministero della Transizione energetica francese nega che ci sia l’intenzione di ridurre le esportazioni di elettricità verso l’Italia durante l’inverno. La Francia “riafferma il suo impegno alla solidarietà reciproca in materia di gas ed elettricità con tutti i nostri vicini europei”, si legge nella nota in cui si aggiunge che “Le interconnessioni elettriche perfettamente funzionanti sono una priorità per la sicurezza dell’approvvigionamento collettivo“. L’indiscrezione di un possibile taglio è comparsa sul quotidiano La Repubblica che cita un portavoce del ministero italiano. L’ipotesi fa perno su una rapporto dell’operatore della rete francese Rte in cui si ipotizza, in vista della stagione fredda, che il paese possa ridurre le forniture a Gran Bretagna ed Italia per far fronte ad una mancata copertura del fabbisogno interno. La Francia è storicamente un’ esportatrice di elettricità ma da alcuni mesi la posizione si è ribaltata, il paese è stato costretto ad importare energia a causa dei problemi al suo parco di centrali nucleare, oltre la metà è al momento ferma per manutenzione.

Parigi è impegnata a ripristinare la piena capacità degli impianti entro il prossimo febbraio, scadenza che è però considerata ottimistica da alcuni analisti. Il colosso Électricité de France, ha negato a sua volta di avere intenzione di ridurre le vendite di elettricità all’Italia e precisa di “non aver inviato alcuna lettera” alle autorità italiane. L’Italia importa abitualmente circa il 13% dell’elettricità che consuma, per lo più da Francia e Svizzera. Dall’Unione europea sono giunti diversi richiami alla solidarietà tra paesi europei alla luce della riduzione di flussi di gas provenienti dalla Russia e della possibilità che questi vengano interrotti completamente. Questa solidarietà potrebbe essere messa a dura prova in caso di situazioni di stress del sistema ed è facile che prevalga una logica di prioritaria tutela degli interessi nazionali.

Smentite sono state anche le notizie, comparse sulla stampa algerina, di una difficoltà dell’Algeria ad assicurare la forniture di quantità di gas aggiuntive concordate con l’Italia. Questa volta è Eni, che gestisce i flussi dal paese nordafricano a precisare che non ci sono problemi di questo tipo. L’Algeria è uno storico fornitore di gas dell’Italia, il gasdotto Transmed che approda in Sicilia, fu costruito dall’Eni di Enrico Mattei. Nel tentativo di ridurre la dipendenza dal gas russo, la scorsa primavera il governo italiano si è rivolto a quello algerino chiedendo un incremento delle forniture. Attualmente il paese fornisce circa 30 miliardi di metri cubi di gas all’Italia ogni anno. Quel che è certo è che le richieste di maggiori forniture di gas arrivano da più parti e i fornitori possono approfittarne per strappare prezzi più alti. Il sito Algérie Part riferisce si una situazione di “panico” nella direzione di Sonatrach, il colosso statale del gas algerino, per l’impossibilità di onorare i contratti siglati con Roma lo scorso 9 luglio. Secondo la testata si sarebbero svolte tre riunioni di emergenza per fronteggiare la situazione. Dall’inizio dell’anno l’Algeria ha fornito all’Italia 13,9 miliardi di metri cubi di gas, oltre il doppio dello stesso periodo del 2021. Il nuovo accordo prevede una fornitura aggiuntiva di altri 6 miliardi di metri cubi da qui a fine anno.

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