San Gennaro…Stai sciolto! E’ il primo grido di giubilo della folla che gremitissima affolla le tre navate del Duomo. Dopo due anni di lockdown la massa adorante di fedeli non poteva rinunciare al grande spettacolo mediatico del prodigio di San Gennaro, santo patrono della città. E questa volta faccia gialluta (faccia gialla per il colore dell’oro di cui è fatto il busto, ndr) non si è fatto attendere. Lo sventolio del fazzoletto bianco da parte della Deputazione indicava che San Gennaro ha gradito le preghiere e si è “sciolto” nel miracolo.
La solenne cerimonia nel Duomo si è svolta davanti a duemila fedeli riuniti per la santa messa. In cattedrale anche i ministri Franceschini e Di Maio che hanno baciato la teca contenente la venerata reliquia. Mentre l’arcivescovo di Napoli Don Mimmo Battaglia ammoniva: “Non cedete alla rassegnazione e alla cultura mafiosa“.
Nelle parterre delle autorità sedeva anche il principe di reale dinastia Carlo di Borbone in visita ufficiale in città, con punto fermo di riferimento la baronessa Selvaggia Sanseverino di Marcellinara.
E visto che nello stesso giorno del miracolo si sono svolti le esequie della Regina ricordiamo che la Mitra di San Gennaro, oggetto di culto, è la gemma più preziosa del suo tesoro, formato da oltre 20milla pezzi, dal valore inestimabile, custodito nella Real Cappella, è considerato più ricco dello stesso tesoro degli zar e della Regina d’Inghilterra. La Mitra pesa la bellezza di 18 chili, ed è realizzata con 3964 pietre incastonate tra diamanti, zaffiri, smeraldi e rubini, perché era usanza che reali e persone di alto rango in visita facessero regali al santo patrono per accattivarsene la benevolenza. San Genna’, lavaci con il sole. Alla visione della reliquia sul sagrato ancora un’esortazione da tifoseria, adottata dal libro dell’ironico pensatore Giovanni Tommaso Rovati.