È la sera del 19 marzo 2022. Il calciatore Paul Pogba ha passato la giornata con alcuni amici di infanzia a Lagny-sur-Marne, la città in cui è cresciuto, un comune dell’Ile-de-France a circa trenta km da Parigi. Attorno alla mezzanotte Pogba sta per rientrare nella capitale per raggiungere la nazionale francese con cui era in ritiro, quando viene condotto da altri amici del quartiere in un appartamento: qui l’irruzione di due uomini incappucciati e armati, il telefono sequestrato e le minacce. Una serata da incubo per il centrocampista. Le Monde ha pubblicato la deposizione fatta dallo juventino agli inquirenti. Erano già emersi alcuni particolari sulla vicenda, ma per la prima volta sono state pubblicate le dichiarazioni dirette del calciatore: “Avevo paura. I due ragazzi mi hanno puntato le pistole addosso. Dissi loro che avrei pagato ma si misero a urlarmi di stare zitto e guardare in basso”, ha raccontato il bianconero.

Sei mesi dopo la nottata a Lagny-sur-Marne, sono stati fermati i sospettati: domenica 18 settembre è stato formalizzato l’arresto per il fratello maggiore di Paul Pogba, Mathias, e per altre quattro persone ritenute coinvolte a vario titolo nella vicenda. L’accusa per loro è di estorsione in banda organizzata e associazione per delinquere, reati su cui gli inquirenti stanno ancora indagando. Lo juventino ha rivelato che a partire dalla scorsa primavera ha versato ai suoi ricattatori 100mila euro, a fronte di una richiesta di 13 milioni di euro. Secondo Le Parisien il francese si troverebbe addirittura a vivere sotto scorta di polizia a Torino. Secondo le indiscrezioni di stampa, Pogba è protetto da agenti anche quando si sposta in territorio francese, così come sua madre, Yeo Moriba: anche lei ha subito l’irruzione di alcuni sconosciuti a casa sua nello scorso luglio. Un modo per ribadire le minacce fatte al figlio.

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