Lo stabilimento siciliano è il più importante d'Italia e fornisce al paese oltre un quinto dei carburanti consumati. L''impianto dà lavoro a mille persone a cui si aggiungono 2.500 addetti nell'indotto
Un fondo di private equity statunitense sta valutando l’acquisizione della raffineria siciliana Isab di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa. Lo scrive il quotidiano britannico Financial Times. L’impianto è di proprietà della russa Lukoil e rischia di andare incontro a serie difficoltà dal prossimo dicembre quando entrerà progressivamente in vigore l’embargo europeo sul petrolio di Mosca. Il fondo interessato fa parte del gruppo Postlane Capital Partner e nel 2021 ha acquistato una raffineria di Shell ubicata in Danimarca. Rappresentanti del fono avrebbero già trascorso dodici giorni nell’impianto per condurre una due diligence.
Lo stabilimento siciliano è il più importante d’Italia e fornisce al paese oltre un quinto dei carburanti consumati. L”impianto dà lavoro a mille persone a cui si aggiungono 2.500 addetti nell’indotto. A differenza da quanto fatto dal governo tedesco che ha assunto il controllo di tre raffinerie di Rosneft, il governo italiano ha sinora sempre escluso l’opzione di nazionalizzare l’impianto. “Su Lukoil” di Priolo in Sicilia “siamo in contatto costante con il Mise, è una questione molto importante di filiera. La cosa migliore sarebbe una acquisizione internazionale, ovviamente non russa. Di nazionalizzazione non si è parlato. Ci sono delle cose che adesso stiamo seguendo”, ha detto stamane il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.