Nell’ultimo anno a me e al gruppo di colleghi con cui collaboro sono capitati “strani” casi di innamoramento. Eravamo abituati a considerare l’imprevedibilità dell’innamoramento ma certi parametri parevano fissi. In particolare la necessità di un contatto fisico fra le due persone coinvolte e la possibilità dello sviluppo del desiderio erotico, la frequentazione con il partner e il dialogo per costruire un substrato affettivo. Infine, il confronto nel tempo per sviluppare un progetto di relazione (da un rapporto fugace, accettato per lenire la solitudine esistenziale, fino alla convivenza e alla costruzione di una famiglia). L’avvento dei social network, dei collegamenti via etere e, in certa misura, le restrizioni ai contatti diretti come conseguenza della pandemia hanno fatto sviluppare amori che in passato parevano quasi assurdi.

Una madre mi racconta che il figlio 30enne frequenta da due anni via internet una ragazza brasiliana di cui si sente innamorato. Per lei ha imparato il portoghese, le parla per un’ora tutte le sere e, a detta sua, fanno sesso virtuale. Non hanno avuto occasione in questi due anni di vedersi ma il loro progetto è di incontrarsi il prossimo anno in Brasile, dove lui ingegnere potrebbe riuscire a trasferirsi col lavoro, per sposarsi. La madre si chiede e mi chiede se sia “normale” questo amore a distanza. Si pone un sacco di dubbi e scorge tanti rischi in questa storia online.

Una ragazza sposata con un figlio piccolo intrattiene da oltre un anno una relazione clandestina rigorosamente via internet, senza incontri, con un padre di famiglia avvocato di una regione del sud Italia. Si sono incontrati casualmente per un hobby in comune su Facebook e, da allora, si sentono giornalmente tramite messaggi. Lei ha visto il volto di questo ragazzo solo in una fotografia, ma si sente innamorata del suo animo. Anche se non sussiste un vero e proprio tradimento, questo sentimento la turba e la porta emotivamente lontano dal marito. Con l’avvocato c’è un accordo: si sono ripromessi di non incontrarsi, per non rovinare le rispettive famiglie, ma proprio questa forzata lontananza accende ancora di più il loro animo. Si sentono come i personaggi di una favola in cui un destino crudele o un feroce drago impedisce il loro ricongiungimento.

Altro caso: due ragazzi di due regioni italiane lontane si conoscono via internet. Si frequentano per un anno, poi lui decide di trasferirsi. Inizialmente la convivenza pare funzionare, ma dopo alcuni mesi emerge la mancanza di qualcosa che non sanno definire. Lui ritorna al suo paese e i due, dopo alcuni mesi, riprendono la frequentazione online che pare molto più soddisfacente della relazione a contatto stretto.

Un signore di cinquant’anni, vedovo con due figli, mi racconta di essere innamorato, almeno così parrebbe, di un’attrice. Si rende conto che si tratta di un amore pazzo perché non la conoscerà mai e, soprattutto, perché lui è innamorato dei personaggi che lei solitamente impersona, ma non dell’attrice vera in carne e ossa. Si chiede come fare a non pensarci più, anche perché soffre di gelosie terribili quando viene a sapere di amori estemporanei della donna.

Per dare qualche risposta ritengo sia attuale citare alcuni contenuti di un libro sull’erotismo e l’innamoramento che scrissi dieci anni fa. In questo saggio affermo che alcune componenti delle sensazioni ed emozioni amorose rimangono misteriose perché fanno riferimento a elementi inconsci. Le nuove vicende dell’attuale società della comunicazione – in cui il contatto fisico e la relazione in presenza sono stati parzialmente soppiantati – mettono in evidenza che l’animo umano sprigiona forze che mettono sotto scacco la razionalità. Molti individui sono lucidamente consapevoli della stranezza della loro emozione, ma ne sono soggiogati.

Vero è che gli amori strani sono sempre esistiti – da Dante per Beatrice, con cui pare non aver mai intrattenuto una vera relazione, a Giacomo Leopardi per Silvia che era deceduta. Pensavamo, sbagliando, che solo l’animo complesso del poeta potesse vivere l’amore in una pura dimensione ideica senza il substrato della concretezza. I mezzi moderni ci rendono consapevoli del fatto che ognuno di noi è in continua relazione con un apparato inconscio in cui transitano e si determinano il 90% delle emozioni e che può indurci a provare amori considerati finora inusuali.

Questa possibilità apre interrogativi verso la realtà virtuale di prossima diffusione di massa chiamata Metaverso. Non sarà solo un potente motore economico, attraverso la pubblicità più o meno occulta ma, presumibilmente, sostituirà e soppianterà molte delle emozioni che ora conosciamo. Le amicizie più “vere” e gli amori più “struggenti” tra qualche anno saranno veicolati da questo nuovo e potente luogo virtuale dove una parte di noi passerà lunghi periodi della vita.

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