La nuova serie di Netflix basata sul famoso gioco di ruolo regala emozioni visive in un quadro affascinante tra futuro e decadenza
Cyberpunk: Edgerunners è un anime in dieci episodi legato a doppio filo con il gioco di CD PROJEKT RED. Questa nuova produzione in collaborazione con Studio Trigger, gli autori di Gurren Lagan e di Promare, ci ha convinto senza lasciarci nessun dubbio. Forse la serie ha l’unica ‘colpa’ di arrivare fuori tempo massimo.
La storia ruota attorno al giovane David Martinez, un ragazzo del ghetto di Night City, dove se non hai un impianto cibernetico o appartieni a qualche Megacorporazione sei considerato spazzatura. Quando la vita di David precipita tra debiti e lutti l’unica cosa che gli resta da fare e impiantarsi un pericoloso dispositivo militare e diventare una leggenda di Night City. Da questo punto in poi assistiamo a una completa escalation che porterà il gruppo di Cyberpunk, a cui David si aggrega, sempre più in alto nei luoghi più pericolosi della città, con le conseguenze di quello che comporta tutto questo. Un’umanità sempre più spinta verso la trasfigurazione di un connubio uomo macchina, dove i poveri vengono lasciati morire e solo chi osa cambiare se stesso anche nella morale sopravvive.
L’ottima scrittura della trama si sposa perfettamente con l’incredibile lavoro svolto da Studio Trigger nel comparto visivo dell’anime, con colori ipersaturi e scene di estremo impatto che richiamano perfettamente l’ambientazione mutuata dal videogioco. Edgerunners è un insieme di colori, suoni e situazioni al limite che non possono che catturare lo spettatore. Episodio dopo episodio chi guarda affonda fino alle fondamenta di Night City, tra violenza e riflessione di quello che è un futuro non troppo lontano e che è nella visione di Mike Pondsmith, l’autore del gioco di ruolo originale, dove tutto è iniziato.
Nota di merito va all’ottimo doppiaggio in italiano, davvero curato e perfettamente in linea ai personaggi. Assieme ad Arcane è sicuramente uno dei punti più alti delle produzioni di Netflix nel campo dell’animazione, complice la sigla cantata dai Franz Ferdinand che da quel tocco di originalità quasi straniante rispetto ai pezzi decisamente più retrowave che accompagnano l’intera serie. In conclusione, Cybperpunk: Edgerunners, è il perfetto esempio di come ampliare al massimo del suo potenziale un universo narrativo, complesso e di grande d’atmosfera come quello ideato in origine da Pondsmith, a dimostrare come l’animazione negli ultimi anni abbia fatto enormi passi avanti.