È polemica (a scoppio ritardato) per le parole pronunciate lo scorso 15 settembre a “Piazzapulita” (La7) dall’ex deputata di Forza Italia Nunzia De Girolamo a proposito dell’utero in affitto. Il dibattito della trasmissione era incentrato sul caso di Christian De Florio e Carlo Tumino, papà di due gemelli di 4 anni che hanno avuto ricorrendo alla maternità surrogata.
A domanda precisa di Corrado Formigli che le chiede, se in caso di vittoria della destra alle elezioni, passerà una legge che permetta l’adozione di un bambino da parte di coppie omosessuali, De Girolamo risponde di no. E aggiunge: “Così la destra commette un errore, perché penso che un bambino abbia il diritto di crescere in amore. È molto meglio che cresca in una famiglia piuttosto che in un orfanatrofio, qualsiasi sia il tipo di famiglia. Sono assolutamente contraria alla gestazione per altri – continua rivolgendosi a De Florio e Tumino, presenti in studio – ma sono contraria sia per gli etero, sia per gli omosessuali, perché vengo da una regione dove già mi immagino Scampia: le donne smetteranno di spacciare hashish e cominceranno a spacciare l’utero. Sono terrorizzata dalle storture di questo Paese e mi attengo alla Costituzione”.
De Florio cerca di replicare, ma il compagno lo ferma e ribatte salomonicamente: “Va bene, ne parleremo davanti a una birra insieme”.
“C’è tanta disinformazione purtroppo”, commenta sorridendo De Florio.
Le parole dell’ex ministra hanno scatenato una bufera sui social. Ieri sul suo profilo Facebook ha detto la sua l’assessore al Welfare del Comune di Napoli Luca Trapanese, peraltro citato dalla stessa De Girolamo (“Sarebbe molto giusto consentire l’adozione anche ai single, è assurdo che un bambino speciale possa essere adottato in certi casi, come in quello di Trapanese, e in altri no”): “Alle sue parole ho sentito il dolore di Scampia bruciarmi nelle vene. Scampia è uno dei quartieri di Napoli che ha pagato il prezzo più caro a causa dell’abbandono delle periferie da parte delle Istituzioni. Nunzia De Girolamo, che delle Istituzioni ha fatto parte nel corso della sua esperienza politica da Ministra, questo dovrebbe saperlo e molto bene. Negli ultimi anni – ha aggiunto il politico del M5s – è cambiato molto, e le donne sono il cuore, l’anima e il coraggio di questo cambiamento, alla continua ricerca di alternative per i propri figli, per tenerli lontani da strade sbagliate, offrire loro una possibilità di futuro”.
Trapanese ha sottolineato: “E Nunzia De Girolamo si permette di sostenere in televisione, con una naturalezza da brividi, che le donne a Scampia trascorrono le giornate a spacciare droga, e passerebbero volentieri a “spacciare l’utero”. Parole gravissime dette innanzitutto da una donna, che poi evidentemente ha una conoscenza molto limitata di Scampia e non abbastanza sensibilità da capire che quelle donne sono dei veri e propri giganti. Donne coraggiose – ha concluso – che vivono una vita ben diversa da quella delle parlamentari e delle opinioniste televisive. Chiedo a Nunzia De Girolamo di scusarsi pubblicamente con le donne di Scampia, che non meritano di certo le sue parole di disprezzo, semmai sostegno e incoraggiamento a non mollare e resistere. Aggiungo che sono disposto ad accompagnarla nelle realtà sociali della zona“.
Dello stesso tenore è il post pubblicato sul suo profilo Facebook da Nicola Nardella, presidente della Municipalità 8 di Napoli: “Inaccettabile. Non vi nascondo che a stento trattengo l’incazzatura. Cara De Girolamo le nostre donne sono fiori di splendore. Spesso, molto spesso, su di esse ricade il carico del lavoro domestico e di quello ordinario. Sono loro che con più determinazione portano avanti le lotte per i diritti sociali. Sono loro a essere impegnate nei tanti progetti di mutualismo dal basso. Sono incantato dal loro fulgido splendore. Nelle prossime ore metterò mano a una diffida formale“.
Nella tarda mattinata di oggi sono giunte le scuse di Nunzia De Girolamo, che così si è difesa: “Una mia frase fuori dal contesto e ovviamente strumentalizzata sta creando la solita bufera social. È evidente dal dibattito complessivo che io mi stavo riferendo alle difficoltà immense delle donne e la mia storia in tema di riconoscimento dei diritti parla per me molto più di una pioggia di post di insulti. Ho una discreta esperienza per capire che siamo a pochi giorni dal voto. Ammetto che il riferimento a Scampia era inopportuno e non era mia intenzione toccare o urtare la sensibilità di persone delle quali io conosco difficoltà e problemi molto più di qualche censore da salotto o da tastiera”.
Poi ha chiosato: “Se è accaduto, me ne dolgo con quelle persone, perché ovviamente io mi riferivo alle donne della criminalità. Non ho nulla dire invece a chi è alla disperata ricerca di polemiche con l’illusione di guadagnare qualche consenso in più. A tutti costoro non ho nulla da dire se non che quando vogliono e come vogliono sono disponibile a un confronto pubblico su un tema che studio da molti anni. Loro, non so”.