Elezioni, sit in di Verdi e Sinistra di fronte alla sede dell’Eni: “Restituire extraprofitti a famiglie e imprese”
“Il caro-energia lo deve pagare chi ha speculato sul gas, accumulando una grande quantità di ricchezza. Eni in soli sei mesi ha conseguito un utile del +670 per cento, in nove mesi parliamo di una cifra tra i 40 e i 50 miliardi di extraprofitti. Noi di Alleanza Verdi e Sinistra siamo fermamente convinti che questi soldi vadano restituiti integralmente a famiglie e imprese italiane”. A rivendicarlo, nel corso di un sit in di fronte alla sede dell’Eni a Roma, Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa verde e candidato per l’Alleanza verdi e sinistra, e Nicola Fratoianni, candidato e segretario di Sinistra italiana.
“Proponiamo che a 19 milioni di famiglie italiane sia bloccato il pagamento della bolletta elettrica per tutto l’inverno, per una spesa complessiva di circa 18-20 miliardi di euro. Per quanto riguarda le imprese, proponiamo di destinare altri 20 miliardi di euro alle piccole e medie imprese artigiane per abbassare il costo dell’energia e ripristinare la situazione pre-crisi. La tassa al 100 per cento degli extraprofitti deve servire a coprire questa misura. Si tratta di giustizia sociale”, è la proposta di Verdi e Sinistra.
Rispetto al provvedimento varato dal
governo Draghi e rivelatosi un flop (anche perché in realtà,
per come era stato scritto, non colpiva i profitti bensì il maggior valore aggiunto, ndr) Fratoianni ha invece attaccato: “Un provvedimento largamente insufficiente, con un’imposta del 25%, quando in Francia Macron l’ha varata del 45%. Noi proponiamo 100%, perché si tratta di extraprofitti, formati per ragioni speculative. Cosa non ha funzionato va chiesto al governo e alle aziende che hanno fatto ricorso contro una tassa di buon senso, giusta e in quel caso anche troppo bassa. Noi
abbiamo presentato un esposto in Procura (dove si chiede di indagare per evasione e frode fiscale sulle tasse non pagate dai colossi dell’energia, ndr), la magistratura farà il suo corso, ma ora deve entrare in campo la politica”.
“La norma l’hanno fatta il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, era evidente che fosse stata scritta in modo superficiale”, concorda Bonelli.
Ma non solo. Perché il co portavoce di Europa Verde Bonelli attacca pure il leader di Azione, Carlo Calenda: “La sua politica energetica punta su nuovi gasdotti, centrali nucleari, mentre attacca le energie rinnovabili. Perché? Abbiamo visto chi finanzia la loro campagna elettorale. E nel 2022 Azione ha preso contributi da chi costruisce gasdotti (Mario Gianfelice Rocca) e chi fa acciaio per centrali nucleari (S.A.F.A.S. Spa). Tutto lecito, ma fa riflettere: si può mettere in queste mani la politica energetica del Paese, quando si ha questo condizionamento politico?”, ha concluso.