Una dichiarazione da fare verbalizzare al momento del voto. Marco Cappato invita tutti gli elettori a depositare presso il proprio seggio un breve testo per protestare contro la decisione del tribunale di Milano, che non ha accettato il ricorso sulle firme digitali raccolte dalla Lista Referendum e Democrazia. L’iniziativa di Cappato si unisce a quella presentata dal presidente dei Radicali Mario Staderini, che si schiera contro il Rosatellum e che invita gli elettori a contestare la scheda elettorale prima di esprimere la propria preferenza.
“Ci è stato limitato il diritto di elettorato passivo“, si legge nella dichiarazione che Cappato invita a far verbalizzare. Per chi volesse seguire l’invito della Lista Referendum e Democrazia, i passaggi da seguire sono semplici. Una volta arrivati al seggio, sia che si decida di ritirare o non ritirare la propria scheda elettorale, si deve chiedere al presidente o a chi ne fa le veci di mettere nero su bianco la dichiarazione che si può consultare sul sito della lista di Cappato. In seguito si deve inviare una mail alla lista, con il proprio nome, cognome, numero e città del seggio in cui si è votato. Così Referendum e Democrazia potrà tenere traccia di chi ha presentato ricorso e continuare il percorso per vedere riconosciuta la validità delle firme raccolte online.
Il presidente di seggio, ricorda Cappato, non può rifiutarsi di verbalizzare la dichiarazione: è un diritto sancito al punto 17.7 del Manuale di seggio 2022 (pagine 79 e 80). Nel caso in cui comunque venga impedita la verbalizzazione, il suggerimento della lista è di rendere noti i propri diritti e se le difficoltà persistono dichiarare al segretario del seggio che si consegnerà un reclamo alle forze dell’ordine presenti al seggio. L’ultima spiaggia è presentare in seguito un esposto alla polizia o ai carabinieri.