di Saverio Mauro Tassi
Grazie alla massiccia fornitura di armamenti tecnologicamente avanzati da parte degli Stati occidentali, l’esercito ucraino è riuscito a far indietreggiare l’esercito russo. La conseguenza, più che prevedibile, e dunque voluta, è ora – e non poteva che essere – l’intensificazione e l’incrudelimento della guerra russo-ucraina. L’ultimo discorso di Putin non lascia dubbi al riguardo. Anche ammesso, ma non concesso, che la Russia stia perdendo e che il trono del nuovo zar vacilli, niente è più pericoloso di una belva gravemente ferita. La pendenza del piano inclinato sul quale il globo terrestre rotola verso il baratro di un conflitto mondiale si è ulteriormente accentuata. È stato ormai acclarato da numerosi e qualificati studi storici che nel 1914 la I guerra mondiale è scoppiata senza che nessuno, o quasi, dei sovrani e dei governanti europei l’avesse previsto e lo volesse. A partire da un conflitto bilaterale locale, quello tra Regno di Serbia e Impero austro-ungarico, si innescò un irresponsabile gioco al rimpallo tra Stati, ognuno dei quali faceva un ulteriore passo avanti verso la guerra giustificandolo come una reazione difensiva inevitabile al passo precedente compiuto da un altro.
Fino a quando il conflitto locale divampò improvvisamente in una guerra mondiale. La prima, di cui la seconda, e perfino la terza, benché fredda, furono il proseguimento. Nessuno Stato l’aveva voluta, però tutti gli Stati ne furono corresponsabili e colpevoli. Non ricorda qualcosa di più recente? Possibile che politici e cittadini, che ancora oggi paventano il pericolo mortale del Covid in modo sconsideratamente allarmistico, non si preoccupino minimamente del pericolo molto più mortale di una nuova guerra mondiale? Possibile che, mentre contro molte guerre locali passate, da quella del Vietnam a quelle d’Iraq e d’Afghanistan, si sono svolte decine, se non centinaia, di manifestazioni per la pace, riguardo a questa guerra, molto più rischiosa, il movimento pacifista sia scomparso? Cosa gli è successo? Si è dileguato nel nulla? I pacifisti sono stati vittime di un’estinzione di massa? Diamo pure per buona la tesi governativa secondo cui il governo ucraino aveva bisogno di armi per potersi difendere dall’invasione russa e arrivare a una trattativa per la pace con una sufficiente forza contrattuale.
Ma allora perché Zelensky ora non avanza le sue proposte di pace? E se non le avanza lui, perché non le avanzano i governi degli Stati che lo appoggiano, a cominciare da quello italiano, visto che di fatto combattono al fianco del governo ucraino con gli aiuti militari e le sanzioni commerciali? Soprattutto: com’è possibile che l’attuale campagna elettorale italiana non verta minimamente sul problema principale non solo degli italiani ma di tutta l’umanità, quello di come fermare la guerra russo-ucraina e avviare una trattativa per la pace? Com’è possibile che i principali politici italiani si azzuffino ogni giorno su questioni ideologiche o problemi secondari, senza che nessuno di loro dica quali sono le sue proposte per porre termine alla guerra russo-ucraina e arrivare alla pace? È ridicolo. Se non fosse letale.