L'interrogazione del consigliere regionale del gruppo misto (ed ex 5 stelle) Luigi Piccirillo. E la Procura di Milano apre un fascicolo conoscitivo
Revocare l’incarico all’assessore Romano La Russa. Lo chiede il consigliere regionale del gruppo misto (ed ex 5 stelle) Luigi Piccirillo, componente della Commissione antimafia, attraverso un’interrogazione a risposta scritta al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
Assessore regionale alla Sicurezza – in quota Fratelli d’Italia – dal 29 agosto scorso, La Russa (fratello minore del senatore Ignazio) è il protagonista del video, pubblicato da ilfattoquotidiano.it, dove si vede fare, insieme agli altri presenti, il saluto romano al funerale del militante di estrema destra Alberto Stabilini con tanto di risposta alla “chiamata del presente”. Un fatto che, per il consigliere Piccirillo, “conferma l’inadeguatezza del sig. La Russa ad assumere un ruolo istituzionale, di rappresentanza della Regione Lombardia”. Vista la ricostruzione degli eventi “non può negarsi che il saluto romano e la chiamata del presente costituiscano manifestazioni emblematiche nella simbologia liturgica fascista e pericolo per l’ordinamento democratico“, scrive. Un’interrogazione del consigliere del gruppo misto che arriva anche dopo il commento del presidente della Regione: “Sono comportamenti che non fanno parte del nostro modo di vedere”, ha detto Attilio Fontana durante un punto stampa a Palazzo Lombardia “per cui sostanzialmente ai funerali preghiamo, cerchiamo di esprimere solidarietà ai parenti rimasti”. Fontana aveva anche risposto, però, di non aver ricevuto alcuna richiesta per rimuovere La Russa dall’incarico di assessore regionale alla Sicurezza e di poter “valutare tutto” dopo aver parlato con l’assessore. “Ho letto” la lettera di scuse che ha inviato ai suoi colleghi della giunta e “gli devo parlare”, ha aggiunto.Adesso però la richiesta è arrivata con l’interrogazione di Luigi Piccirillo “per sapere se non ritenga di dover immediatamente provvedere alla revoca dell’incarico all’assessore La Russa, evidentemente inadeguato ad avere un ruolo istituzionale per le manifestazioni poste in essere e caratteristiche del disciolto partito fascista“, scrive il consigliere regionale che ha anche organizzato per il 4 ottobre un presidio antifascista sotto palazzo Pirelli in occasione della seduta consiglio.
Sull’argomento è intervenuto anche Ignazio La Russa. Per il senatore di Fratelli d’Italia quello del fratello “è stato un errore grave, al di là delle giuste giustificazioni”. “Sono incazzato, sia per la storia sia per l’esagerazione e il modo assolutamente abnorme con cui viene trattato un saluto a un defunto che ha chiesto quel saluto”, aggiunge ai microfoni di Telelombardia. “Capisco una persona buona come mio fratello che, pur sbagliando, era di fronte a una scelta: faccio come ha detto mio cognato e fratello oppure faccio un mezzo saluto. Non so come ha reagito”. Per quanto riguarda la leader di FdI, il cofondatore del partito sottolinea di non avere sentito al telefono Giorgia Meloni, “ci siamo scritti. Anche lei è basita come me”, ha concluso. Di tono diverso l’intervento di Matteo Salvini: “Il governatore Fontana farà le sue scelte, mi sembra veramente qualcosa di cui l’Italia non ha bisogno. Quando uno va in chiesa prega, stringe la mano nel segno della pace, non alza il braccio teso. Questo è evidente. Sicuramente se la poteva risparmiare”, ha aggiunto il leader della Lega. Tutto questo mentre il pm Alberto Nobili, a capo del pool antiterrorismo della Procura di Milano, ha aperto un fascicolo conoscitivo senza indagati né titoli di reato, sull’episodio. La Procura di Milano ha delegato la Digos di acquisire foto, video e tutto il materiale relativo al funerale per verificare cosa sia avvenuto e chi partecipasse alla cerimonia.
Dopo la diffusione del video e le polemiche scaturite, Romano La Russa ha ammesso di aver alzato il braccio, ma ha sostenuto che non si trattava di un saluto romano. “Chi vuol confondere il rito del presente con il saluto fascista”, ha dichiarato, “è ignorante, nel senso che ignora una tradizione militare che vige da secoli”. In una lettera ai colleghi della giunta, La Russa ha anche affermato che è stato “strumentalizzato un atto d’amore nei confronti del defunto“. E, dopo quasi 24 ore, ha usato la stessa ricostruzione di Fdi Milano: “Un gesto che ho cercato comunque di evitare in tutti i modi, come confermano le stesse immagini e i video, che forse potrebbero essere fraintesi. Ma questa è la realtà, ho tentato inutilmente di farli desistere”. Nonostante l’ammissione del diretto interessato, infatti, Fratelli d’Italia Milano,l in una nota, ha fatto una ricostruzione che non trova alcun riscontro con la scena immortalata nel video: per il partito addirittura “il movimento del braccio di Romano non ha nulla a che fare col saluto fascista, ma al contrario testimonia il suo invito ai presenti ad astenersi dal saluto“.