Mi rivolgo agli ecologisti, a chi ha un’anima verde, a chi lotta da anni in ogni angolo del paese contro la cementificazione, contro le grandi opere inutili e dannose che sottraggono risorse alla sanità e alla scuola pubblica. Mi rivolgo alle migliaia di comitati che lottano in difesa della biodiversità, della bellezza di un paesaggio, di un bosco secolare, di una costa marina, che lottano per contrastare la voracità della speculazione edilizia, l’arroganza del partito del cemento, la tracotanza di chi ha fatto carne di porco della terra d’Italia.
Mi rivolgo a chi da Brescia a Taranto si impegna con passione, con coraggio e con competenza affinché i bambini abbiano il diritto di giocare in parchi non intossicati.
Mi rivolgo a chi dal parco del Ticino alla Riserva dello Zingaro tutela delicati equilibri ecosistemici da cui dipende la vita di tutti noi.
Mi rivolgo alle donne e agli uomini che da villa Adriana alle ville del Palladio cercano di proteggere l’immensa bellezza del nostro paese dalle betoniere.
Mi rivolgo alla moltitudine sparpagliata di associazioni e comitati ambientalisti, ecologisti, civici che difendono i beni comuni, che promuovono l’economia circolare, che raccolgono firme e petizioni per tutelare l’acqua, la terra, l’aria.
Mi rivolgo a voi ma non per chiedervi di sostenere Unione Popolare. No. Mi rivolgo a voi per chiedervi di venire con noi dentro l’Unione Popolare. Venite e camminare con noi. Arricchiteci con la vostra esperienza, con la vostra tenacia, con la vostra voglia di cambiare le cose. Dobbiamo unirci tutte e tutti. Perché se non ci uniamo vinceranno sempre loro.
Loro. Quelli che portano avanti le stesse ricette che hanno ridotto il paese e il pianeta nelle condizioni tragiche che conosciamo. Quelli che srotolano piani regolatori dal dopoguerra, da “Le mani sulla città” ben documentate da Rosi. Quelli che ancora oggi, nonostante gli ettolitri di vernice verde con cui si sono pitturati la faccia, riaprono centrali a carbone, promuovono inceneritori e nucleare. Quelli che ancora oggi finanziano con 36 miliardi di euro annui l’energia fossile. Mi rivolgo a voi, amici verdi, amici ecologisti, amici che da anni portate avanti gli insegnamenti di Alex Langer sulla necessità del cambio di paradigma, della conversione ecologica che è anche conversione interiore e intima verso un nuovo modello di società. Mi rivolgo a voi tutti per iniziare qui e ora, oggi, un cammino insieme con l’Unione Popolare, un cammino comune per saldare la giustizia sociale e la giustizia ambientale, per creare finalmente nel nostro paese quel luogo, quello spazio, quella comunità che già esiste ma è divisa.
Il vostro posto naturale non può essere al fianco di chi da decenni porta avanti politiche ai danni dell’ambiente, di chi ha approvato tutti i decreti Salva Ilva, di chi ha sostenuto la legge obiettivo e le grandi opere di Berlusconi, di chi ha approvato in blocco lo “Sblocca Italia”, di chi ha privatizzato l’acqua sovvertendo l’esito referendario e contro il volere di 26 milioni di italiani, di chi non si è fatto scrupoli a sacrificare non solo i diritti della natura ma i diritti delle persone sull’altare del liberismo, delle logiche della finanza, della mano invisibile del mercato che da decenni tira sberle ai più deboli e ad ogni sberla cade un diritto e resta un segno, un segno di precarietà, di sfruttamento, di umiliazione.
Io non mi rassegno a vedervi, cari amici verdi ed autentici ecologisti, la cui storia parla per voi, non mi rassegno a vedervi portare consenso a Cottarelli e a Casini. Non mi rassegno a vedervi sacrificare la vostra storia per far eleggere chi si è sempre disinteressato del territorio ed anzi ha sempre sbeffeggiato i “comitatini” rinchiudendoli nel recinto degli estremisti. Loro che sono i veri estremisti di questo paese che sprofonda nel fango e si sbriciola. Venite con noi. Venite e portate i vostri cuori verdi, le vostre storie di lotta, la vostra determinazione in Unione Popolare. Insieme, saremo tutti più forti. Insieme perché serve al paese.