Forte rialzo per i rendimento dei titoli di Stato nell’area euro. I bund decennali tedeschi sono saliti per la prima volta dal 2013 al di sopra del 2%, con un incremento di 6 punti base rispetto a ieri. In salita anche i Btp italiani, un decennale paga il 4,32% con un rialzo di 17 punti. Lo spread, ossia il differenziale di rendimento tra i due titoli, si allarga così a 230 punti. I decennali francesi rendono il 2,59% (+ 7 punti), gli spagnoli 3,16% (+ 6), i titoli greci il 4,55% (+ 9). La risalita dei rendimenti significa che il valore dei bond sta diminuendo. In sostanza le vendite dei bond superano gli acquisti e l’equilibrio si ristabilisce su valori di prezzo più bassi. Si vende perché i tassi di interesse ufficiali stanno salendo mentre le prospettive per la crescita economica peggiorano. I timori di recessione affossano il petrolio che perde il 5,4% a 85,6 dollari al barile.

Gli attuali rendimenti restano negativi in termini reali essendo ben al di sotto dell’inflazione media dell’area euro. Perde ancora valore l’euro che cede lo 0,75% nei confronti del dollaro, restando al di sotto della parità. Giù anche le borse con Milano tra le peggiori: ha perso il 3,3%. I cali più forti sono per Tenaris (- 8,1%), Leonardo (- 6%) e Iveco (- 3,9%). Amplifon è l’unico titolo in positivo. Francoforte ha chiuso a – 2%, Parigi a – 2,3%. Londra ha perso il 2%. Il nuovo governo britannico guidato da Liz Truss ha presentato un piano di taglio alle tasse da 45 miliardi di sterline, senza però chiarire i dubbi sulle possibili coperture. La sterlina ha ceduto il 2.4% sul dollaro portandosi sui minimi da 37 anni. A Wall Street il Dow Jones ha perso l’1,72%, il Nasdaq l’1,92% e lo S&P ha lasciato sul terreno l’1,86%.

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