Non ci sono solo i Pfas, nel Nordest inquinato. Ci sono anche i pesticidi, frutto di un consumo massiccio in particolare in due zone: in Alto Adige per la coltivazione delle mele e in Veneto per quella miniera d’oro che sono le viti del prosecco. Il relatore speciale delle Nazioni Unite Marcos A. Orellana ha presentato nel corso della 51esima sessione ordinaria del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite che si è tenuta a Ginevra una relazione frutto dell’indagine condotta alla fine dello scorso anno in Italia. Il capitolo dei pesticidi è piuttosto nutrito ed allarmante.

PARCHI GIOCHI CONTAMINATI IN ALTO ADIGE – Da quelle pagine emerge una “seria preoccupazione per la situazione dei parchi giochi contaminati in Alto Adige”, una fonte di rischio per la salute, soprattutto dei bambini. Per questo Orellana chiede la creazione di zone cuscinetto di dimensioni adeguate tra le aree di coltivazione agricola e le zone sensibili (parchi giochi, impianti sportivi, cortili delle scuole, ma anche orti privati e aziende biologiche). Nel dicembre 2021 la commissione delle Nazioni Unite aveva incontrato Koen Hertoge, membro del consiglio di amministrazione di PAN-Europe, la rete impegnata da trent’anni contro la diffusione dei pesticidi. La discussione con Hertoge si era concentrata sugli studi condotti sui parchi giochi in Alto Adige, dove è stata rilevata un’esposizione tossica durante tutto l’anno. Hanno destato preoccupazione soprattutto le sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino (EDC), perché anche piccole quantità possono rappresentare un rischio per la salute. Il secondo punto di discussione era stato il referendum popolare tenutosi nel 2014 nel comune di Malles (Bolzano) che aveva creato un comune libero da pesticidi. Al riguardo, il Rapporto ricorda come i pesticidi pericolosi siano stati vietati in Europa, mentre l’Italia ha chiesto e ottenuto una deroga per il loro uso. “Il governo italiano ha dichiarato che l’ultima deroga di 99 giorni concessa nel 2021 sarà anche l’ultima che verrà richiesta”.

ALLARME PROSECCO – Un’altra area a rischio è quella delle colline del prosecco, diventate patrimonio dell’Unesco, in Veneto. “Mentre, secondo i dati forniti, la vendita di pesticidi in Italia ha subito una decrescita nell’ultimo decennio, il relatore speciale delle Nazioni Unite ha individuato un significativo incremento nel volume dei pesticidi usati in Veneto, particolarmente nelle aree dove viene coltivato il vino Prosecco. Quest’area è uno dei principali consumatori di pesticidi per ettaro in Italia, con l’utilizzo dell’equivalente di un metro cubo di pesticidi per abitante all’anno”.

ITALIA ESPORTATRICE – Il rapporto è profondamente preoccupato anche per l’esportazione da parte di aziende italiane di pesticidi il cui uso non è approvato in Europa, costituendo un pericolo per la salute umana e l’ambiente. Sotto accusa la mancanza del piano nazionale per i pesticidi, dopo la sua conclusione nel 2018. “Non è stato adottato nessun nuovo piano. Questa situazione è incompatibile con la Direttiva dell’Unione Europea che richiede l’aggiornamento ogni 5 anni”. Legato a questa mappatura c’è il problema delle dimensioni delle buffer zone, ovvero della creazione di aree di salvaguardia. Il rapporto comunque rileva, al di là dei casi dell’Alto Adige e del Veneto, come la crescita dei pesticidi in Italia sia diminuita, e come numerosi comuni italiani vogliano entrare nella rete delle città libere dai pesticidi.

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