La casa automobilista tedesca Volkswagen sta "esplorando varie possibilità" per contrastare la carenza di gas e di altre materie prime. E non esclude la riorganizzazione delle attività tra i suoi stabilimenti a livello globale: potrebbe aumentare i turni negli stabilimenti dei Paesi in cui le disponibilità di materia prima sono maggiori
La casa automobilista tedesca Volkswagen sta “esplorando varie possibilità” per contrastare la carenza di gas e di altre materie prime. E non esclude la riorganizzazione della produzione tra i suoi stabilimenti a livello globale, spostando le attività dove le disponibilità di materia prima sono maggiori. L’annuncio è arrivato venerdì. L’azienda, ricorda l’agenzia Bloomberg, ha importanti stabilimenti in Germania, in Repubblica Ceca e Slovacchia, tra i paesi europei maggiormente dipendenti dal gas russo.
“Come opzioni a medio termine” per affrontare le conseguenze del calo delle forniture di gas alla Germania “ci stiamo concentrando su maggiore localizzazione, trasferimento della capacità produttiva o alternative tecniche, pratiche simili a quelle già comuni per fronteggiare le sfide legate alla carenza di semiconduttori e alle altre recenti interruzioni della catena di approvvigionamento”, sottolinea Geng Wu, capo degli acquisti del gruppo VW in una nota.
L’Europa sudoccidentale o le zone costiere del nord Europa hanno un migliore accesso al gas naturale liquefatto che arriva via mare e potrebbero essere i beneficiari di eventuali turni di produzione, ha detto a Bloomberg un portavoce della Volkswagen. Il gruppo gestisce fabbriche in Portogallo, in Spagna e in Belgio, tutti paesi che ospitano terminali GNL.