“Non posso credere di non essere pagata“, si lamentava per questo ‘piccolo dettaglio’ Meghan Markle durante il primo viaggio ufficiale all’estero con il principe Harry. Era il 2018: il duca e la duchessa di Sussex visitavano Australia, Fiji, Tonga e Nuova Zelanda. come coppia della Royal Family. Lo racconta Valentine Low, nel suo libro in prossima uscita “Courtiers: The Hidden Power Behind the Crown“, pubblicato da The Times. La rivelazione arriva fonti interne al suo staff, Meghan avrebbe preteso che il suo fosse un lavoro retribuito. Ma non solo. Low raccoglie tutta una serie di critiche pesanti da parte dei suoi informatori sul comportamento della duchessa.
E svela un imbarazzante retroscena. I calorosi abbracci e i sorrisi alla gente da ore in attesa per un fuggevole contatto con lei non erano graditi. I membri dello staff regale raccontano a Low del suo disappunto nello stringere mani e sorridere a degli sconosciuti durante gli eventi ufficiali. “Dietro le quinte era tutta un’altra storia – scrive l’autore – e anche se le piaceva l’attenzione, Meghan non riusciva a capire il senso di tutti quei passaggi, di stringere la mano a innumerevoli sconosciuti”. Quel tour in Australia è stato descritto da Jason Knauf, l’ex segretario alle comunicazioni della coppia, “molto impegnativo” e “peggiorato dal comportamento della duchessa”. Che aveva persino sbottato così: “Non è il mio lavoro coccolare le persone”.
Una Meg ben diversa da quella che appariva in pubblico, sorridente nelle sue mise perfette. A proposito di look: si dice anche che la duchessa si sia scontrata con la sua assistente Melissa Toubati, la quale ha lasciato il posto alcuni mesi dopo il suo matrimonio con Harry. Ne erano nati uno scontri accesi. Perché? Meghan voleva tenere con sé i vestiti in omaggio da parte delle aziende, che arrivavano continuamente a Kensington Palace. Vestiti, monili, candele. Ma la regola è che i membri della famiglia reale non possono accettare omaggi da organizzazioni commerciali. E su questo Toubati era molto puntigliosa. C’è altro? Il racconto del suo rapporto con lo staff è davvero nutrito di episodi sgradevoli. Di critiche durissime. La duchessa del Sussex trattava con sgarbo e arroganza i membri della squadra che lavorava per lei e per Harry.
Aveva ammonito un assistente del marito: “Lo sappiamo entrambi che presto sarò uno dei tuoi capi”. E aveva “distrutto” il lavoro di una donna del suo staff. E quando la donna le spiegò che era difficile rifare tutto da capo, ecco la risposta: “Se c’è qualcun altro a cui posso affidarlo, lo chiedo a lui invece che a te”. Quando William era venuto a conoscenza del comportamento della nuora aveva rassicurato la donna dello staff: “Stai facendo un ottimo lavoro”. E Meghan era scoppiata in lacrime.
Ma nel libro Low va giù ancora più pesante. Sostiene che molti degli assistenti minori e senior di Meghan si consideravano come vittime di comportamenti prepotenti da parte della duchessa. Insomma, si comportava da bulla. Persino la segretaria privata Samantha Cohen cita il caso di una persona dello staff che voleva licenziarsi per gli atteggiamenti offensivi. Non rispettosi. Il libro di Low svela anche alcuni particolari sulla dinamica della relazione fra Meghan e Harry prima del matrimonio. Meghan aaveva minacciato di scaricare il principe. Non lo avrebbe mollato a una condizione: che rendesse pubblica la loro relazione . Queste le parole: “Se non fai una dichiarazione di conferma che sono la tua ragazza, ho intenzione di rompere con te”. Un ultimatum che Harry ha accolto.
La relazione è poi stata resa pubblica nell’ottobre 2016, il loro fidanzamento annunciato nel novembre 2017. Infine il matrimonio, nel 2018. Solo due anni dopo, la rinuncia al servizio per la Corona e la partenza per gli States. Già nel 2019 la coppia non vedeva un futuro come Working Royals, racconta l’autore di “Courtiers: The Hidden Power Behind the Crown“. E, sempre secondo Low, già allora avevano firmato un accordo per essere intervistati da Oprah Winfrey. La famosa platea televisiva da cui partirono da Meghan accuse di razzismo contro la Corte.