“L’omicidio è avvenuto al culmine di una lite, non era sua intenzione ucciderla”. Lo ha dichiarato Dario Fiorentino, il legale di Marco Cintelli, il cinquantenne indagato per l’assassinio della sorella avvenuto il 21 settembre a Signa, in provincia di Firenze. Dopo l’udienza di convalida, l’uomo è apparso “non lucido e poco presente”. Il movente economico rimane per ora il più accreditato.
L’avvocato si dice inoltre soddisfatto della decisione del giudice che ha disposto una perizia psichiatrica. È dunque possibile che vengano deliberate per Cintelli misure alternative al carcere, in modo che possa “affrontare le sue problematiche psichiche”, spiega Fiorentino prima di aggiungere: “Sin dal primo contatto col mio assistito avevo manifestato seri dubbi sulle sue condizioni mentali“.
Il difensore sottolinea anche come lo stato di fermo non sia stato convalidato dal giudice Fabio Gugliotta perché “è stato eseguito dai carabinieri fuori dai casi consentiti”. È stata disposta però la custodia cautelare in carcere, in attesa di conoscere il risultato della perizia psichiatrica.
Come dalle prime ricostruzioni, le indagini hanno confermato che l’omicidio è avvenuto in un contesto di marginalità. Carla Cintelli sarebbe stata uccisa dal fratello in casa dei loro genitori, poi l’uomo si sarebbe nascosto fino a quando la moglie ne ha denunciato la scomparsa. Solo in seguito è stato ritrovato il corpo della donna.