Il programma delle lezioni in bilico tra sacro e profano: “Fulcro della serata il versetto del Libro del profeta Isaia ‘Il Signore degli eserciti preparerà un banchetto di grasse vivande’ (Is 25,6-9). Partendo dall’enologia antica si giungerà a uno dei luoghi simbolo della storia del vino in Europa: l‘Abbazia di Cluny. Poi, ascoltando alcuni brani del Cantico dei cantici, si potranno degustare il Saperavi della Georgia e un Pinot Nero"
Prendete e bevetene tutti, ma poi fate un bonifico di 150 euro alla diocesi del Papa. Potrebbe essere questo lo slogan de La vite e i tralci, il ciclo di lezioni sul vino nella Bibbia, nella storia e nell’arte a cura dell’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport della diocesi di Roma diretto da don Francesco Indelicato. “Dal Cantico dei cantici – come si legge sul sito ufficiale – alle nozze di Cana. Dai monaci benedettini della Borgogna alla nascita del Barolo. Dal vino come emblema della vita rurale a simbolo di festa. Un viaggio, tra aromi e sapori, aneddoti e curiosità, lungo quattro serate, nel quartiere Trieste”. E ancora: “Il percorso, che fa della nuova evangelizzazione il suo punto di forza, sarà guidato per il quarto anno consecutivo dal teologo e sommelier masterclass della Scuola europea sommelier, Marco Cum”.
La diocesi di Roma, inoltre, precisa che “sono 50 i partecipanti ammessi a La vite e i tralci durante cui sarà necessario osservare il protocollo sanitario vigente relativo all’emergenza sanitaria in corso. Gli organizzatori garantiranno la sanificazione degli ambienti prima di ogni lezione e il distanziamento sociale tra i partecipanti, i quali a loro volta si impegneranno formalmente a rispettare le norme anti-Covid. Durante la prima serata saranno forniti a ogni iscritto due calici per la degustazione dei vini che rimarranno personali e saranno riutilizzati nel corso degli incontri successivi. I sommelier effettueranno il servizio muniti di guanti e mascherina direttamente al tavolo. A fine corso ai partecipanti sarà consegnato, oltre all’attestato di partecipazione, un sottobottiglia personalizzato in ceramica. La quota complessiva è di 150 euro che andrà versata entro martedì 4 ottobre al seguente Iban intestato a diocesi di Roma con causale: ‘Corso vino – Nome Cognome – Ufficio Uts’”.
A dir poco esilarante il programma delle lezioni tra sacro e profano: “Ogni incontro, (a giovedì alterni) della durata di due ore (dalle 20 alle 22), si svolgerà alla parrocchia San Saturnino, nel quartiere Trieste, in via Avigliana 3. Si comincia il 6 ottobre. Fulcro della serata il versetto del Libro del profeta Isaia ‘Il Signore degli eserciti preparerà un banchetto di grasse vivande’ (Is 25,6-9). Partendo dall’enologia antica si giungerà fino a uno dei luoghi simbolo della storia del vino in Europa: l‘Abbazia di Cluny. Poi, ascoltando alcuni brani del Cantico dei cantici, si potranno degustare il Saperavi della Georgia e un Pinot Nero. Tappa successiva il 20 ottobre. Dopo l’analisi del brano del Vangelo da cui prende il titolo il corso, ‘Io sono la vite e voi i tralci’ (Gv 15,1-8), ci si focalizzerà sulla figura della marchesa Juliette Colbert, protagonista della storia del vino in Francia, e sulla nascita del Barolo che verrà degustato insieme a un Arneis. Il 3 novembre, invece, sullo sfondo de ‘La vigna del Signore è il suo popolo’ (Sal 79), si affronterà il tema del vino nell’arte. Assaggiando un Grechetto e un Cesanese, si parlerà, infine, della Chiesa come vigna mistica e dell’importanza dei simboli della vita rurale. Al centro dell’ultimo appuntamento, il 17 novembre, ‘Le nozze di Cana’ (Gv 2,1-11) durante cui Gesù tramutò l’acqua in vino. La serata si chiuderà con la degustazione dello Champagne e del Moscato d’Asti”. Nell’attesa del miracolo.
Twitter: @FrancescoGrana