Si tratta di un tagliando perforato rettangolare rimovibile con codice alfanumerico attaccato a un lembo della scheda che il presidente o lo scrutatore staccano prima di inserire la stessa scheda nell'urna. Prima di consegnare la scheda all'elettore, gli scrutatori devono annotare il numero progressivo
Impedisce la possibilità di sostituire la scheda al momento del voto, scongiurando le frodi. Ma in alcuni casi – ci sono segnalazioni a Roma, a Firenze e Bari – sta provocando code ai seggi. Si tratta del tagliando antifrode, una novità introdotta dal ‘Rosatellum‘: è un adesivo perforato rettangolare rimovibile con codice alfanumerico attaccato a un lembo della scheda che il presidente o lo scrutatore staccano prima di inserire la stessa scheda nell’urna.
Prima di consegnare la scheda all’elettore, gli scrutatori devono annotare il numero progressivo, in modo da consentire poi al presidente di controllare che sia uguale a quello sulla scheda che chi ha votato gli consegna per l’inserimento nell’urna. Dal canto loro, gli elettori, prima di inserire la scheda, devono controllare che quel tagliano sia staccato altrimenti, in fase di scrutinio, quella scheda stessa sarà considerata ‘non anonima’ e verrà annullata. Questa procedura può allungare i tempi dell’operazione.
A Bari si segnala qualche disagio: è successo, ad esempio, alla sezione 59 nella scuola Vivante, dove gli animi si sono riscaldati tra coloro che erano fila da molto tempo. Qualcuno ha provato anche a saltare la fila provocando la rabbia dei presenti. Il seggio 59 è quello dove ha votato anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
Il tagliando antifrode è previsto è descritto nell’articolo della legge 361 del 1957 (il testo unico delle leggi in materia elettorale), aggiornata dalla legge 3 novembre 2017, n. 165, appunto il Rosatellum. L’elettore, secondo quanto previsto, consegna al presidente del seggio, al termine delle operazioni di voto, scheda chiusa e la matita. Il presidente “verifica l’identità” della scheda “esaminando la firma e il bollo, e confrontando il numero scritto sull’appendice con quello scritto sulla lista”. Tocca sempre al presidente staccare il tagliando dalla scheda, “seguendo la linea tratteggiata”, “controlla che il numero progressivo sia lo stesso annotato prima della consegna e, successivamente, pone la scheda senza tagliando nell’urna”.