Economia

Inflazione e caro energia, le associazioni dei consumatori si preparano alla mobilitazione e chiamano a raccolta sindacati e imprese

L'obiettivo è spingere il prossimo governo ad adottare misure efficaci. Tra le proposte ci sono la sospensione dei distacchi di energia elettrica e gas, anche ampliando gli accordi per la rateizzazione, l'ampliamento del bonus sociale, una normativa più rigorosa sul divieto alle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura energetica, l'imposizione di una soglia massima di oscillazione dei prezzi sul mercato libero

Caro energia e inflazione “strozzano le famiglie e l’economia” e le misure finora adottate “si sono rivelate purtroppo insufficienti a fronteggiare una situazione che appare in peggioramento”. Mentre l’Italia va al voto per scegliere il prossimo governo, le associazioni dei consumatori e utenti cercando la sponda di sindacati e organizzazioni di categoria dell’agricoltura, dell’industria e dell’artigianato, del commercio e del terzo settore per dare vita a iniziative comuni di protesta e a una mobilitazione a ottobre e novembre. L’obiettivo è “spingere il governo ad adottare misure efficaci di contrasto all’inflazione e alle speculazioni che ne influenzano pesantemente il corso”, si legge nella nota di Adiconsum, Adoc, Adusbef, Assoutenti, Casa del consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Ctcu, Federconsumatori, Lega consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Movimento Consumatori, Udicon, Associazione Utenti Radiotelevisivi, che chiedono interventi per contrastare l’aumento dei prezzi al consumo e frenare il caro-energia.

“Nei prossimi mesi milioni di famiglie – spiegano le associazioni – dovranno fare i conti con gli aumenti delle bollette di luce e gas e con i prezzi dei generi alimentari in continua ascesa, rincarati in media già più del 10,5% nelle ultime rilevazioni, mentre anche moltissime piccole e medie imprese si trovano schiacciate da costi divenuti insostenibili per l’approvvigionamento di materie prime e di energia, e tutto ciò produce effetti a cascata molto negativi sull’economia e la società italiane. Le associazioni datoriali paventano la chiusura di migliaia e migliaia di attività con conseguenti sospensioni dal lavoro o licenziamenti per centinaia di migliaia di lavoratori, mentre l’Istat richiama l’attenzione sull’incombente rischio di precipitare in condizioni di povertà relativa per quasi un quarto della popolazione italiana”. Le misure finora adottate “si sono rivelate purtroppo insufficienti a fronteggiare una situazione che appare in peggioramento, e alcune evidenziano problemi di attuazione da correggere urgentemente, come la tassazione dei superprofitti delle imprese produttrici e fornitrici di beni energetici, mentre resta sullo sfondo il piano di emergenza energetica per il prossimo inverno, con ipotesi di razionamento del gas malgrado le direttive sul risparmio dei consumi energetici” scrivono le associazioni.

Ora anche la Commissione Europea, con il discorso sullo stato dell’unione della Presidente Ursula Von Der Leyen del 14 settembre scorso, “sembra essersi convinta della necessità di varare un piano che prevede il contingentamento dei consumi, la tassazione di extra e super-profitti, utili anche a finanziare misure straordinarie di sostegno alle famiglie e alle imprese in difficoltà, e la ricerca di un accordo sulla fissazione di un tetto ai prezzi dell’energia, che postulerebbe anche una politica di acquisti comune; ma tali misure, che ricalcano in parte quanto già adottato sia dall’Italia che da altri Paesi, dovrebbero essere più incisive di quanto ipotizzato e, soprattutto, di più diretta e semplificata applicabilità“.

Le associazioni dei consumatori propongono una assemblea dei quadri e attivisti in rete il prossimo 18 ottobre, aperta alle forze sociali che condivideranno le ragioni e le modalità delle iniziative da assumere insieme e i temi e le proposte aggiornate contenute nella piattaforma consumerista del 6 aprile scorso, su cui hanno sviluppato la mobilitazione contro il caro-vita e contro il caro-energia che ha dato luogo alla manifestazione unitaria delle “Pentole vuote” il 10 giugno in tutte le principali città italiane e il 21 settembre scorso a Genova.

Tra le proposte: disporre una sospensione dei distacchi di energia elettrica e gas, ampliando e migliorando gli accordi per la rateizzazione lunga delle bollette, anche tramite una specifica garanzia pubblica, istituendo una procedura speciale presso il Servizio Conciliazione Clienti Energia di Arera; definire la casistica di morosità incolpevole, allargandola alle difficoltà sopravvenute per i nuclei familiari anche ai fini dell’accesso al bonus sociale per elettricità e gas, del quale va ampliata la platea dei beneficiari; applicare una normativa più chiara e rigorosa sul divieto alle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura energetica, da estendere ai rinnovi e impedendone la risoluzione unilaterale ai fornitori.

E ancora si chiede di “liberare il mercato dell’energia (elettricità, gas e carburanti) dalle speculazioni e dalla volatilità dei mercati, disaccoppiando la formazione dei prezzi di elettricità e gas e fissando valori di riferimento per i regimi tutelati secondo la media ponderata dei costi di approvvigionamento e produzione dalle differenti fonti, imponendo, conseguentemente, una soglia massima di oscillazione dei prezzi sul mercato libero”; non applicare l’Iva sulle accise sui carburanti e contingentarne il carico fiscale alla media europea; sterilizzare l’Iva sulla materia prima fino a un valore massimo uguale al carico delle accise e prorogare, almeno fino a fine anno, il taglio di 30 centesimi sulle accise sui carburanti.