Reazioni preoccupate dai governi e dalle istituzioni internazionali dopo la vittoria del centrodestra trainato da Giorgia Meloni. Mentre nelle reazioni ufficiali in arrivo da Bruxelles prevale la cautela. Un avvertimento di peso arriva dall’Ocse, l’organizzazione parigina per la cooperazione e lo sviluppo economico: “Nel contesto attuale conviene avere una forte solidarietà europea sul lungo termine”, dice il segretario generale, l’australiano Mathias Cormann, rispondendo a una domanda dell’Ansa su quale fosse il suo messaggio al prossimo esecutivo. “Attendiamo la formazione del nuovo governo, quando avremo un nuovo governo in Italia saremo felici di lavorare con loro per avere politiche volte ad una vita migliore”.

Significative anche le parole della premier francese Elisabeth Borne: “Il popolo italiano ha votato, non ho intenzione di commentare questa scelta democratica. Ovviamente saremo attenti, insieme alla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, a garantire che i diritti umani, il rispetto reciproco, in particolare il rispetto del diritto all’aborto, siano rispettati da tutti”, ha detto in un’intervista televisiva. E si esprime anche l’ex presidente della Repubblica, il socialista François Hollande: “La vittoria dell’estrema destra in Italia è sia una minaccia per i diritti fondamentali e un rischio di paralisi per l’Europa”. Netto anche il commento del ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares: “In tempi di incertezza, i populismi crescono e finiscono sempre nello stesso modo, con una catastrofe. Danno risposte semplici e a breve termine a problemi molto complessi. La loro risposta è sempre la stessa: chiudiamoci e torniamo al passato“.

Von der Leyen dal canto suo si è limitata a far sapere tramite il portavoce capo Eric Mamer che la Commissione “lavora con i governi che escono dalle urne dei Paesi dell’Unione” e “non è diverso nel caso dell’Italia: beninteso, noi speriamo di avere una cooperazione costruttiva con le nuove autorità italiane”. La presidente della Bce Christine Lagarde, avvicinata dai cronisti italiani nei corridoi del Parlamento Europeo, ha concesso solo un battuta: “J’aime les italiens”, “amo gli italiani”. Ma il vero messaggio a Roma lo ha dato in audizione: il Transmission Protection Instrument, cioè il nuovo ‘scudo anti spread’, “non è pensato per un Paese in particolare” ma prevede “quattro criteri: rispetto delle regole di bilancio Ue, assenza di gravi squilibri macroeconomici, sostenibilità del bilancio e politiche macroeconomiche solide e sostenibili”. Ben più tranchant Markus Ferber, portavoce del Ppe nella potente commissione Econ del Parlamento Europeo, bavarese della Csu: “Con la loro retorica Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno seminato dubbi sul loro impegno verso l’Europa. Adesso devono fugare quei dubbi molto rapidamente. Roma non può permettersi incertezza politica né un conflitto aperto con Bruxelles”. [/box_correlati]

“Saranno tempi difficili per l’Europa”, twitta a sua volta una dei vicepresidenti del Parlamento europeo, la socialdemocratica tedesca Katarina Barley. “Era da temere. Ma con l’appoggio dei conservatori, l’estrema destra dei Fratelli d’Italia vince le elezioni politiche. Soddisfatto, Manfred Weber?”, scrive, in polemica con il capogruppo del Partito popolare (di cui fa parte Forza Italia). A esprimere preoccupazione però è anche un deputato della Cdu, il partito di Angela Merkel, di ispirazione conservatrice e oggi all’opposizione: all’agenzia Dpa, Jurgen Hardt si è detto turbato dalle “dichiarazioni apertamente post-fasciste” di Giorgia Meloni e dalle “posizioni da far rizzare i capelli” degli esponenti di Fratelli d’Italia. “Non c’è più posto in Europa per il razzismo e l’esclusione delle minoranze”, ha concluso.

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