Reazione molto composta dei mercati all’esito delle elezioni italiani. Un risultato che del resto era atteso e non ha portato grandi sorprese per gli investitori. In una giornata molto volatile la borsa italiana ha chiuso in rialzo dello 0,67%, facendo meglio delle altre piazze europee. Francoforte ha perso lo 0,4%, Parigi lo 0,2%. Londra sulla parità. È la Gran Bretagna con il crollo della sterlina a catalizzare l’attenzione dei mercati. Gli investitori iniziano a scommettere su un intervento di emergenza della Bank of England (e quindi un nuovo rialzo dei tassi) per arginare la caduta della valuta nazionale sui minimi dal 1981 nel cambio con il dollaro. La scorsa settimana il governo di Liz Truss ha presentato una manovra di bilancio molto espansiva con coperture poco chiare e per lo più affidate all’indebitamento. In serata la Bank of England ha diffuso una nota in cui afferma che “non esiterà a modificare i tassi di interesse, se necessario”. Nella nota si legge inoltre che la situazione è tenuta “sotto stretto controllo”.

Negli Stati Uniti l’indice S&p500 perde lo 0,5%, il Nasdaq è sulla parità. Borsa di Mosca, in discesa di oltre il 6%, in scia alle nuove misure per la mobilitazione bellica della popolazione. A Piazza Affari Tim ha chiuso in rialzo del 2,6% dopo essere arrivata a guadagnare oltre il 4%. Nel corso della campagna elettorale Fratelli d’Italia ha ipotizzato un piano che prevede la nazionalizzazione della società con l’acquisto delle quote da parte della Cassa depositi e prestiti e poi la cessione di asset per ridurre il debito e mantenendo il controllo della rete.

Il rendimento dei Btp è in rialzo di 21 punti base e raggiunge il 4,54%. A salire sono però i rendimenti di tutti i bond dell’area euro spinti dalle prospettive di nuovi aumenti del costo del denaro da parte della banca centrale europea. Un bund decennale tedesco offre il 2,11% in rialzo di 9 punti base sulla chiusura di venerdì. Lo spread, ossia la differenza di rendimento tra titoli italiani e tedesco, si allarga a 242 punti, sui massimi da maggio 2020. Decennali francesi in rialzo di 11 punti a 2,71% e analoghi spagnoli di 12 punti con rendimento di 3,28%. Volano gli interessi dei titoli britannici che raggiungono il 4,24% in rialzo di 42 punti. Prosegue ma rallenta la discesa delle quotazioni del petrolio che nell’ultima settimana ha perso circa il 10% sui timori di recessione e quindi calo dei consumi anche di greggio. Euro in deciso calo sul dollaro.

“Dai movimenti dei mercati del reddito fisso osservati nell’immediato post-elettorale ci sembra di poter constatare come gli operatori economici si siano già posizionati nelle scorse settimane nell’attuale scenario. Qualche nota più allarmistica, soprattutto proveniente da media esteri, non si è tuttavia tradotta in situazioni di panico sul mercato dove si registrano scambi costanti e ordinati, è presente un fisiologico rialzo dei rendimenti maggiormente accentuato nella parte medio breve della curva”. E’ il commento di Ciro Pietroluongo, direttore generale di Mts, il Mercato dei titoli di Stato, sull’andamento dei Btp dopo l’esito delle elezioni politiche. “Il differenziale con il Bund rimane sotto controllo ed è positiva la prestazione dell’azionario. Pattern simili sono presenti negli altri maggiori debiti europei. Maggiore la preoccupazione per le speculazioni valutarie che hanno ingolosito gli operatori, di particolare entità il sell-off del debito britannico peggiorato da una sterlina via via più debole”, conclude Pietroluongo.

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