Fratelli d'Italia avanti dal Veneto all'Abruzzo e anche al Senato nell'ex roccaforte rossa, il Movimento primo da Napoli (oltre il 60% nelle periferie) alla Sicilia. I dem resistono solo nella regione amministrata da Stefano Bonaccini
Al Nord e al centro Fratelli d’Italia, al Sud e in Sicilia il Movimento 5 stelle. Il Partito democratico avanti solo in Emilia-Romagna e in Toscana, ma solo alla Camera mentre al Senato tracolla sotto il 20%. Con gli scrutini ancora in corso ma con dati ormai consolidati, la fotografia è quella di un Paese spaccato a metà. La coalizione di centrodestra ha vinto quasi dappertutto, ma Fdi non è primo partito ovunque: ha vinto in 11 Regioni, mentre i 5 stelle sono primi in sei. Nello specifico, alla Camera FdI è il primo partito in Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Trentino Alto Adige, Umbria, Veneto, Sardegna. Mentre in altre sette (Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia e Sicilia) il primato di voti va al M5s. Il Pd? Vince in Emilia Romagna e alla Camera in Toscana, storica roccaforte dove Fdi è riuscita a imporsi come primo partito al Senato. Infine in Valle d’Aosta all’Autonomie Progrès Fédéralisme. In tutte le regioni, laddove non è il primo partito, Fratelli d’Italia si piazza comunque al secondo posto: fa eccezione solo la Campania, con M5s primo partito e un testa a testa – a seconda delle circoscrizioni – con i dem.
Il caso della Toscana – Mentre in Emilia-Romagna, su per giù, il Pd tiene, questa tornata elettorale ha evidenziato il definitivo smottamento in Toscana. I dem riescono a mantenere per un pelo la leadership tra i partiti solo alla Camera, dove hanno raccolto il 26,29% dei consensi. Fratelli d’Italia si è fermata al 25,95. Il M5s ha raccolto l’11,1%. Sulla performance del Pd, probabilmente, pesa il 9,4% di voti raccolti da Azione-Italia Viva nel territorio di origine di tanti big da Renzi a Boschi fino a Bonifazi. Al Senato, invece, il sorpasso di Meloni si è concretizzato per un pugno di voti: Fratelli d’Italia ha confermato il 25,9% mentre i dem sono leggermente arretrati al 25,83%. A conti fatti, 1.295 preferenze in meno. Netta l’affermazione del centrodestra come coalizione, nonostante il crollo della Lega al 6%: alla coalizione destinata a guidare il Paese vanno 7 uninominali su 9 alla Camera e 3 su 4 al Senato, dove l’unica esponente di centrosinistra eletta è Ilaria Cucchi, candidata di Alleanza Verdi-Sinistra.
M5s vince a Napoli e provincia, boom nelle periferie – A scrutinio ancora in corso, il Movimento 5 stelle è primo partito a Napoli città: con il 41% dei consensi è davanti alla coalizione di centrodestra al 26,9 ed a quella di centrosinistra, al 21,6. Secondo partito è il Pd con il 14,4, poi Fratelli d’Italia al 13,8. Forza Italia raccoglie il 9,3, Azione e Italia Viva il 5,5. La Lega di Salvini è sotto il 3, Unione Popolare di De Magistris al 2,7. In Campania 2, che comprende Avellino, Benevento, Caserta e Salerno, primato di partito sempre al Movimento 5 Stelle ma si afferma il centrodestra aggregato con il 38,2 davanti al partito di Conte, al 27,7, terzo il centrosinistra col 22,2. Stessa ‘geografia’ al Senato. In Campania c’erano diversi collegi considerati contendibili: tutti sono andati a candidati del Movimento 5 Stelle. In particolare a Napoli, come in occasione del voto di 4 anni e mezzo fa, il picco dei voti è nelle periferie e nei quartieri meno agiati del capoluogo e della sua provincia. Dato particolarmente rappresentativo di questa tendenza è quello del quartiere Scampia, dove a fronte del 43% circa ottenuto in città, il Movimento 5 Stelle raggiunge addirittura il 64% delle preferenze (64,91% alla Camera, 64,09% al Senato). Risultato analogo a Barra (61%), San Giovanni a Teduccio (60,34%), Secondigliano (59%), Piscinola-Marianella (57%), Ponticelli (54%). Percentuali alte anche nei quartieri popolari del centro storico, come Mercato (50,82%). Va diversamente nei quartieri più ricchi della città: a Posillipo e a Chiaia il Movimento 5 stelle è addirittura il quarto partito, dietro Fratelli d’Italia, Azione-Italia Viva e Partito Democratico; al Vomero il primo partito è il Partito democratico mentre il Movimento 5 Stelle si ferma al 21%.
Veneto, Fdi doppia la Lega – Fratelli d’Italia “sbanca” anche in Veneto, diventando il primo partito: scalzata la Lega, come anticipato dai sondaggi. Non solo: i voti di Fdi doppiano e oltre quelli del Carroccio in tutti i collegi. Un risultato che potrebbe prefigurare nuovi scenari, anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Nel quartier generale del partito di Giorgia Meloni, a Mestre, di fronte al trionfo dei numeri si è mantenuto un tono di coesione e di sostegno alle altre forze della coalizione di centrodestra. A scrutino concluso Fdi raggiunge al Senato il 32,4%, lasciando la Lega al 16,6%. Più staccati ancora Forza Italia (6,6%) e Noi Moderati, che aveva nel sindaco di Venezia Luigi Brugnaro una delle sue gambe (2,1%). Va male il centrosinistra: il Pd che con il 14,8% è il terzo partito, mentre il Terzo Polo totalizza l’8,2%. Qui il M5s non ripete il buon risultato nazionale: si ferma al 5%. Dati che trovano conferma anche nei definitivi del maggioritario alla Camera, con Fdi al 32,5%, Lega al 16,2%, Forza Italia al 6,5%, Noi Moderati all’1,7%. Il Pd, alla Camera, ottiene un risultato di poco migliore, il 15,4%. Il Terzo Polo sfiora il 9% e si conferma la debacle del M5S (5,2%). L’alleanza Calenda-Renzi ottiene buone performance in particolare a Treviso, roccaforte della Lega. Un risultato che che probabilmente raccoglie diverse preferenze nel tessuto produttivo ‘deluso’ dalla crisi del governo Draghi. Fdi si afferma in ogni caso ovunque, arrivando a essere il primo partito del capoluogo Venezia con il 24,6%, sopravanzando le altre forze della coalizione, compresa Noi Moderati di Brugnaro, che in città raccoglie solo il 3,6%.
M5s primo partito anche in Puglia e Basilicata – Con il 41,41% dei voti al Senato e il 41% alla Camera, il centrodestra vince in Puglia come coalizione ma il primo partito è il Movimento 5 stelle con il 28%. Fdi, Lega, Forza Italia e Noi Moderati hanno conquistato tutti i seggi uninominali per Palazzo Madama, mentre a Montecitorio si fermano a uno dall’en-plein perché Marco Pellegrini, senatore uscente del M5s, ha vinto nel collegio di Foggia con il 41,33% avendo la meglio su Eugenia Roccella (34,83). I grillini sono primo partito anche in Basilicata con il 25%, il Pd crolla al 15% e Azione-Italia Viva – che avevano imbarcato i fratelli Pittella – sfiorano il 10. Negli unici due collegi uninominali lucani, uno per ramo del Parlamento, il centrodestra, che dal 2019 guida la Regione e il Comune di Potenza, ha eletto la presidente del Senato, Elisabetta Casellati (Forza Italia) per Palazzo Madama, e il deputato uscente Salvatore Caiata (Fratelli d’Italia) per Montecitorio. In attesa dell’assegnazione definitiva dei seggi con il sistema proporzionale, Fratelli d’Italia (che ‘gira’ intorno al 18%) è certa di ottenere almeno un altro parlamentare, l’ex assessore lucano all’ambiente, Gianni Rosa, al Senato.