Il cappotto non c’è stato. Il centrodestra non fa da pigliatutto nei collegi uninominali siciliani. Più volte in campagna elettorale gli esponenti di Fi avevano menzionato l’ormai leggendario 61 a 0 nei collegi del 2001, ma a scombinare i piani sono intervenuti il M5s – che in Sicilia è risultato il primo partito – e Cateno De Luca che nella sua Messina incassa sia il collegio del Senato che quello alla Camera.
Il tour elettorale di Giuseppe Conte nell’isola ha tirato la sperata volata al Movimento, consegnando il trono di primo partito ai Cinquestelle che oscillano tra Camera e Senato dal 25 al 30 per cento (il Pd è tra l’11 e il 12) e da solo sconfigge il centrodestra a Palermo. Lì dove Conte ha parlato ad una piazza pienissima, di fronte al Teatro Massimo lo scorso 18 settembre, il M5s ha ottenuto l’elezione dell’uscente Davide Aiello (35,86 per cento), alla Camera e battuto con un ampio margine la vice presidente del gruppo di Forza Italia al Senato Gabriella Giammanco (28,28). Solo terzo, invece, l’uscente Erasmo Palazzotto che si ferma al 20,57 per cento mentre il candidato di Cateno De Luca, l’ex leghista Igor Gelarda (6,18), si assesta poco sopra l’uomo di Calenda, Giuseppe Alessi (5,64), che arriva solo sesto.
Palermo si consegna ai Cinquestelle anche al Senato dove elegge la new entry Dolores Bevilacqua col 34,10 e supera il candidato della Lega, il presidente dell’Unione italiana ciechi, Mario Barbuto, che ottiene il 31,22. Ad arginare il centrodestra c’è anche Messina, la città di Cateno De Luca che col suo movimento, in solitaria, batte i partiti del centrodestra. Al senato vince Dafne Musolino (col 29,96), ex vicesindaca di Cateno De Luca a Messina, contro la parlamentare uscente di Giorgia Meloni Ella Bucalo (che si ferma al 29,40). Anche alla Camera Messina si consegna a De Luca: Francesco Gallo vince col 32,19 contro l’uscente di Forza Italia Matilde Siracusano che si ferma al 29,02.
Alla fine sono questi 4 collegi (su 18) che tra camera e senato evitano il cappotto di un centrodestra che invece a Marsala è riuscita a eleggere Marta Fascina, la compagna di Silvio Berlusconi che in Sicilia non è nemmeno scesa per la campagna elettorale e che nelle scorse settimane è diventata il simbolo della polemica sui candidati paracadutati. Fascina incassa il 36,13, sostenuta da tutta la coalizione, mentre Vita Martinciglio, sostenuta soltanto dal M5s, ottiene il 27,46. Nello stesso collegio della compagna di Berlusconi era candidato anche Antonio Ingroia con Italia Sovrana Popolare che arriva penultimo con l’1,14. Male, invece, Lucia Azzolina: l’ex ministra grillina candidata col Pd che a Siracusa arriva solo terza (col 17,78 per cento), dietro il centrodestra (39,28) e il M5s (33,48). Vinta da Stefania la sfida a distanza dei fratelli Craxi. Lei vince a Gela col centrodestra mentre il fratello Bobo arriva solo terzo col Pd a Palermo. Negli equilibri finali per il centrodestra siciliano si contano 7 parlamentari per il partito della Meloni, mentre Forza Italia ne incassa 4 e la Lega 2 (l’altro eletto è Saverio Romano con Noi con l’Italia). A perdere nei 4 collegi non conquistati sono stati due candidati di Forza Italia, un candidato della Lega e una candidata di Fratelli d’Italia.