E' quanto emerge dall'analisi del voto proposta dall’Istituto Cattaneo e dall'analisi dei flussi elettorali di Swg Radar
“Salvini torna nei vecchi confini della Lega Nord di Umberto Bossi“. E’ questo uno dei dati più rilevanti che viene fuori dall’analisi del voto proposta dall’Istituto Cattaneo. Il partito di Matteo Salvini, prosegue l’analisi, “perde più di tre milioni di voti rispetto al 2018 (circa 9 punti percentuali)”. Le perdite più consistenti del Carroccio “sembrano però concentrarsi nelle regioni del Centro-Sud, di fatto quelle nelle quali il partito di Salvini aveva ottenuto nuovi consensi nel periodo 2018- 2020″. Altro elemento “ricorrente”, sempre riguardante la Lega, è “lo scarso supporto, anche al Nord, nelle grandi città e nelle cinture metropolitane”.
Dall’analisi dei flussi Swg Radar viene fuori che il tracollo del partito di Salvini, passato dal 17,4 % del 2018 all’8,9, va cercata nel travaso di voti verso Fdi: 4 elettori della Lega del 2018 su 10 sono confluiti in Fratelli d’Italia. Solo il 29% degli elettori del Carroccio del 2018 ha confermato la sua scelta, il 40% sono andati a Fdi e il 31% ha scelto un partito esterno al centrodestra o non ha votato. Per quanto riguarda Forza Italia, il partito di Berlusconi cede oltre un terzo dei voti a Fratelli d’Italia, mentre il flusso su Azione-Italia viva è molto contenuto. Nel passaggio dal 14% del 2018 all’8,1 di ieri si evidenzia che il 36% degli elettori ha confermato il voto per Forza Italia, il 37% ha votato Fratelli d’Italia e il 27% ha votato un partito esterno al centrodestra o non ha votato. Secondo l’analisi metà dei voti in entrata al partito di Giorgia Meloni provengono dal centrodestra: il 30% da Lega e il 20% da Fi. Il 17% invece dal Movimento 5 Stelle.
“Il partito di Giorgia Meloni, passato dal 4 al 26% nel giro di una legislatura”, aggiunge invece l’istituto Cattaneo, “si radica al Centro e al Nord-Est, mentre non sfonda al Sud“. “Il partito di Giorgia Meloni – viene evidenziato – ottiene un risultato particolarmente positivo nel Centro (in particolare nel Lazio e nel sud delle Marche e dell’Umbria) e nel Nord-Est, con picchi particolarmente importanti in Veneto, nella Lombardia orientale e nella provincia di Piacenza. La distribuzione dei consensi di Fratelli d’Italia lo fa assomigliare meno al partito suo predecessore, Alleanza Nazionale (principalmente radicato nel Mezzogiorno), e più al suo principale affluente (la Lega)”.
Secondo l’Istituto Cattaneo, la “distribuzione dei consensi per il Movimento 5 stelle indica un radicamento sempre più forte del partito nel Sud del paese. Mentre nel 2013 i voti per il M5S si distribuivano in maniera omogenea in tutto il paese, a partire dal 2014 si è osservata una meridionalizzazione dell’elettorato del Movimento, fenomeno che è diventato chiaro in occasione delle elezioni politiche del 2018 e delle europee del 2019″. Infine il Partito democratico, che “pur mantenendo percentuali di supporto sostanzialmente invariate rispetto al 2018, perde quasi un milione di voti rispetto alle precedenti politiche. Da un punto di vista territoriale, la Zona rossa è l’unica delle vecchie zone politiche italiane a resistere, anche se a fatica”.