Abdulhadi al-Khawaja, 61 anni, è uno dei più noti difensori dei diritti umani della regione del Golfo. Ha fondato e diretto varie organizzazioni per i diritti umani nel Bahrein e ha ricevuto numerosi premi in segno di riconoscimento del suo impegno. Nel 2011 è stato arrestato e condannato all’ergastolo per aver preso parte alle proteste pacifiche della “primavera bahreinita”.
Nel primo periodo di carcere è stato posto in isolamento e torturato. Ha fatto un lunghissimo sciopero della fame, come quello che in Egitto sta portando avanti Alaa Abd el-Fattah per protestare contro la sua condanna, che ha indebolito ulteriormente il suo fisico. Attualmente non riceve cure mediche e i suoi familiari temono il peggio.
Per questo, l’organizzazione SoMe (Social Media) ha raccolto l’appello di Maryam e Zainab, le figlie in esilio di al-Khawaja, per lanciare la campagna #FreeAlKhawaja. Undici anni di carcere per una persona che mai avrebbe dovuto metterci piede sono troppi.