Il capitano senza più truppe, votanti e con qualche spernacchio in più. Anche Matteo Salvini, e diversi deputati leghisti, brindano sui social del successo del centrodestra, ma i commentatori fanno a gara per ricordargli l’amara sconfitta percentuale. Salvini del resto è stato il primo tra i leader politici in Italia a commentare a caldo i primi exit poll: “Centrodestra in vantaggio alla Camera e al Senato. Sarà una lunga notte, ma già ora vi voglio dire grazie” con tanto di cuoricini ed emoticon. Solo che con l’andare dei minuti la Lega è finita, scheda dopo scheda sempre più Fratelli d’Italia, realmente sotto il 10%, quasi dimezzando i voti delle politiche del 2018, e posizionandosi a distanze siderali rispetto al 34% delle Europee del 2019. Diversi follower segnalano i black out al capitano, che ovviamente non risponde. Anche se alcune risposte molto di pancia, ma concettualmente molto chiari, vanno segnalati: si va dal “ma grazie di cosa che ti sei ridotto ad essere il lavacessi della Meloni” al “te l’avevamo detto che a fare il leccaculo di Draghi su vaccini ecc l’avresti pagato caro”. E ancora: “Siete al 10%. 3 anni fa eravate al 34%. A che ora ti dimetti?”, “Grazie a te Matteo! Hai convinto milioni di cittadini italiani a non votarti”, “Bella Matteo, 0,7 italiani su 10 ti amano”, “Bella figura di merd*. Complimenti”, “Presi più voti io, quando fui eletto rappresentante d’istituto”.
Vittoria di Fratelli d’Italia che va, leghista felice che trovi. Alberto Bagnai, appena rieletto nel suo collegio uninominale in Abruzzo, ma con traino non di certo leghista (la Lega è all’8% superata anche da Forza Italia con il 10%), festeggia la “vittoria” del partito e poi se la prende addirittura con i partiti antisistema (almeno da quel che si può interpretare dagli anagrammi cifrati del bagnaismo): “Avete trasformato queste elezioni in un referendum su un obbligo che non c’è, e che perderete in ogni caso. Se vincete, potrete al più rosicchiare seggi all’unico partito che ha cercato di difendervi. Se perdete sancite l’irrilevanza del tema”. La risposta, almeno sui social, non si fa attendere, e piovono spernacchi anche qui: “al 34% al 10% e parli pure?”; “avete francamente stancato di non fare MAI autocritica. É sempre colpa di chi non vi ha votato. Ma fatevi due domande. Basta”; “Finalmente ci siamo arrivati: il più classico dei “la colpa è degli elettori che non capiscono”. La trasformazione nel PD è completa”. Anche l’altra anima sovranista della Lega, Claudio Borghi, snocciola tweet su tweet riguardo i collegi uninominali della Toscana vinti contro il centrosinistra (la Lega è al 6% con perfino Calenda che la supera ndr), ma sono a frotte i commentatori che lo riportano con i piedi per terra del 9% nazionale: “Caro Sig. Borghi, non parla apertamente della clamorosa debacle della Lega, specie dove ha sempre dominato!”.