Per il ministero dell'Uguaglianza si tratta di un importante passo avanti per dare visibilità a quei casi che fino a ora sono rimasti nel silenzio, e come atto di “riparazione” per le vittime
“Femminicidi: assassinii di donne motivati dalla discriminazione storica, dalla misoginia strutturale di genere e dalle relazioni di potere degli uomini sulle donne”. Questa frase scritta in bianco su una parete viola, il colore rappresentativo del femminismo, è stata lo sfondo che ha accompagnato l’annuncio del governo spagnolo: dal 12 settembre il paese dispone di una nuova statistica dei femminicidi, che non si limita a considerare i delitti commessi dal partner o dall’ex compagno, ma include per la prima volta anche la violenza perpetrata da persone fuori dalla coppia e per motivi di genere. Si classificano in quattro tipi: familiare, sessuale, sociale (delitti commessi, per esempio, da amici, colleghi di lavoro, vicini di casa), vicario (omicidio di una donna maggiorenne commesso da un uomo per fare del male a un altra donna). Victoria Rosell e Ángela Rodríguez, rispettivamente delegata del governo e segretaria di Stato contro la violenza di genere, hanno presentato la nuova classificazione, che considerano una rivendicazione storica del movimento femminista.
Secondo i dati raccolti nella statistica, da gennaio a fine giugno 2022, sono 19 le donne assassinate in Spagna. In undici casi si è trattato di omicidi in ambito familiare, e due sono femminicidi legati a violenza sessuale, sei sociali. In tutti i casi la vittima conosceva il suo aggressore. “È un dato da brividi”, ha commentato Rodríguez. Il 59% degli aggressori faceva parte del nucleo familiare della vittima: nove erano figli o nipoti, uno il padre, uno un altro familiare, sei erano vicini o coinquilini, due erano conoscenti. In più della metà di questi casi (57,9%) la vittima aveva più di 60 anni. Nel caso dei femminicidi commessi dal partner o dall’ex compagno, l’età media delle vittime è più bassa, e va dai 41 ai 50 anni. “Questi dati mostrano che la violenza contro le donne è continua durante tutta la loro vita. La soffriamo come figlie, come mogli, come compagne, come madri, come nonne”, ha affermato.
Inoltre, in 17 dei 19 casi (89,5%), le vittime non avevano presentato alcuna denuncia. Una percentuale che scende al 69,9% nel caso dei femminicidi commessi dal partner o dall’ex compagno. La nuova statistica verrà pubblicata ogni tre mesi e prevede una nuova classificazione. Da inizio anno, sono 28 le donne uccise dalla persona con cui avevano una relazione sentimentale, 1.158 dal 2003.
L’adozione della nuova statistica è una misura che rientra nel Patto di Stato contro la Violenza di genere approvato nel 2017 e il governo aveva già annunciato a dicembre 2018 di lavorare al progetto. La raccolta di questo tipo di dati ha come obiettivo di migliorare la conoscenza delle dinamiche della violenza di genere perpetrata fuori dalla sfera sentimentale, per garantire una lettura più profonda del fenomeno. Per Rodríguez si tratta di un passo avanti importante per dare visibilità a quei casi che fino a ora sono rimasti nel silenzio, e come atto di “riparazione” per le vittime. “Deve servire anche per promuovere l’adozione di politiche e risorse che si concentrino sulla diseguaglianza di potere che noi donne subiamo durante tutta la vita”, ha concluso la segretaria di Stato.